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Siria, SDF a Raqqa avanzano contro Isis a Rawdah e a ovest

Isis subisce l’offensiva delle SDF sui 3 assi: est, ovest e sud. Si lavora per far tornare le Forze d’Elite nella Città Vecchia
Le SDF a Raqqa hanno quasi cacciato completamente Isis da Rawdah, nella zona est. I combattenti siriani sono avanzati nel distretto uccidendo, solo oggi, 27 miliziani del Daesh. A ovest, nell’area di Hattin, hanno trovato un’altra prigione appartenente allo Stato Islamico. La battaglia nella Città Vecchia, invece, al momento si è interrotta temporaneamente. Ciò a seguito di screzi tra le Forze d’Elite, guidate da Ahmad Jarba, e le SDF. La Coalizione, però, è all’opera per mediare e far ripartire le manovre quanto prima. Queste, comunque, proseguono nel quadrante sud, dove lo Stato Islamico ha quasi perso del tutto Hisham Abdul Malek. Intanto, a sud della roccaforte è stato ripreso il villaggio di Ukayrishah. Sembra che negli scontri, durati alcuni giorni, siano stati uccisi decine di jihadisti e sequestrate numerose armi. Nella zona sono anche arrivati i rinforzi della Coalizione per l’offensiva. Sono diversi mezzi e casse con munizioni ed equipaggiamenti.
Si attendono a Raqqa gli effetti della liberazione di Mosul
A Raqqa si attende di capire quali saranno gli effetti su Isis della liberazione di Mosul in Iraq, annunciata dal presidente Haider al-Abadi. Per il Daesh perdere la capitale del Califfato è un colpo senza precedenti. Ciò si ripercuoterà senza dubbi sul morale già a terra e sulle capacità di combattimento dei miliziani nella roccaforte. E’ probabile che ci saranno tentativi scomposti di contrattacco da parte dello Stato Islamico e un aumento di offensive con auto-bomba (SVBIED) e attentatori suicidi (shahid). Ciò sull’onda dell’emotività, della voglia di vendicarsi e della disperazione. I jihadisti hanno, infatti, avuto un’ulteriore conferma che il loro sogno di è infranto. Peraltro nel peggiore dei modi, a seguito di una serie di sconfitte militari crescenti che non si accenna ad arrestarsi. Le SDF lo sanno bene e sono pronte a reagire preventivamente. D’altronde, i combattenti siriani ormai sono abituati a questo tipo di comportamenti irrazionali e disorganizzati.
È nato ufficialmente il “Battaglione della martire Shehid Amara”, formato solo da combattenti arabe delle SDF
Parallelamente all’offensiva contro Isis a Raqqa, le SDF hanno annunciato ufficialmente la nascita del “Battaglione della martire Shehid Amara”. In nome di una combattente morta in battaglia contro il Daesh. La sua particolarità è che l’unità è formata da centinaia di combattenti arabe esclusivamente donne. Provengono da diverse città della Siria e hanno 2 obiettivi: da una parte vogliono fare la propria parte per proteggere la popolazione dalle minacce interne ed esterne. Dall’altra, vendicare tutte le barbarie che lo Stato Islamico ha compiuto nei confronti delle donne. Non solo in Siria ma anche in altri paesi. Inoltre puntano a essere un esempio per tutti sia in patria sia nel resto del Medio Oriente. Il loro compito sarà garantire la sicurezza in diverse regioni siriane. A questo proposito, è già cominciato il loro dispiegamento in alcune aree della provincia.