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Siria, perché gli Usa hanno attaccato la base di Shayrat

Trump mantiene la promessa. Ira da Russia e Iran. Israele e UK si schierano con Washington

Il presidente Usa, Donald Trump, ha mantenuto la promessa in Siria. Ha ordinato un attacco contro la base area di Shayrat, da cui sono partiti i raid con il gas sarin a Khan Sheikhoun. Questi hanno causato almeno 80 morti (tra cui 27 bambini) e oltre 500 feriti. Lo ha confermato il Pentagono in una nota: “è stata la risposta all’attacco con armi chimiche da parte del governo siriano il 4 aprile a Khan Sheikhoun – si legge nel testo , che ha causato la morte e il ferimento di civili innocenti, incluse donne e bambini”. Le reazioni internazionali sono state reazioni contrastanti. Alcuni paesi come Russia e Iran hanno fortemente criticato lo strike, definendolo un’aggressione a uno stato sovrano. Altri, come Italia, Israele e Regno Unito, invece, hanno difeso Washington. Peraltro, gli Usa hanno avvertito in anticipo le controparti. Sia la NATO sia la Russia, per evitare il rischio di incidenti.

Come è avvenuto l’attacco?

L’attacco Usa a Shayrat è cominciato alle 4:40 del mattino ed è stato condotto con missili Tomahawk (TLAM), lanciati dai cacciatorpedinieri USS Porter e USS Ross, schierati nel Mediterraneo orientale. In tutto sono stati impiegati 59 TLAM contro bersagli di diverso tipo: aerei, hangar, depositi di petrolio e munizioni, sistemi di difesa aerea e radar. Sembra che l’attacco sia avvenuto soprattutto nella zona orientale della struttura e che siano stati distrutti una quindicina di aerei siriani. Danneggiata, inoltre, la pista di decollo e atterraggio. Ci sono state anche vittime, nonostante gli sforzi per ridurre al minimo i rischi per i civili e per il personale dello scalo. Non è ancora chiaro il bilancio. Secondo fonti locali ci sarebbero circa 5 morti. Tra loro anche il generale Khalil Issa Ibrahim, comandante del secondo battaglione del 136esimo reggimento. Al momento, però, non ci sono conferme ufficiali su numeri e identità delle vittime.

Perché colpire la base di Shayrat

La base di Shayrat è una delle più importanti e attive in Siria. È sita a circa 31 chilometri da Homs e vi partono la maggior parte dei velivoli militari che conducono operazioni nel paese. La struttura, infatti, ospita il settimo, il 677esimo e il 685esimo squadrone. Il primo è formato da Mig-23, 25 e 29. Il secondo e il terzo da Su-22. A questi si aggiunge un bombardiere Su-25 e una serie di elicotteri: 8 K52 e 4 Mi-27. L’aeroporto è dotato di una quarantina di hangar e difeso da missili SAM-6. La base è anche il quartier generale della 22esima brigata. Renderla inutilizzabile e danneggiare i velivoli al suo interno, limiterà drasticamente la capacità di Damasco di condurre attacchi aerei nel paese. Sia contro Isis sia contro le forze di opposizione armate. Soprattutto nella zona di Homs e di Idlib, dove è avvenuto il raid a Khan Sheikhoun.

Il comunicato del Pentagono sull’attacco alla base aerea siriana di Shayrat

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