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Siria, Isis tenta invano un massiccio contrattacco a Raqqa est

Il tentativo di contrattacco Isis a Raqqa ha ottenuto l’effetto contrario: Le SDF avanzano

Isis a Raqqa ha tentato un massiccio contrattacco nella zona est, ma non è riuscito a rompere le linee di difesa delle SDF. I miliziani Daesh hanno lanciato ondate di offensive a Rashid e più a sud. In particolare Zahraa presso la scuola a Thakana e il mercato vicino a Mitafawekin. In tutti i casi sono stati respinti con perdite. Duri scontri con i combattenti siriani si sono registrati anche presso l’ospedale pediatrico a sud ovest. Per le azioni lo Stato Islamico ha usato la tattica standard: auto-bomba (SVBIED), seguite da assalti armati. La tecnica, però, non ha funzionato. Anzi. Le truppe dopo aver neutralizzato la minaccia sono passati al contrattacco, tanto da riuscire ad avanzare all’interno della Città Vecchia. In questo contesto, hanno assunto il controllo della zona vicino al mercato ortofrutticolo a TalAbyad e presso la moschea di Shuhada.

A sud il SAA cerca di recuperare verso Ma’adan, mentre al confine col Libano firma tregua insieme a LAF ed Hezbollah per negoziare con Daesh

A sud di Raqqa, le Tiger Forces dell’esercito siriano (SAA) stanno combattendo duramente Isis per riprendere Ghanim al-Ali e Abu-Homid, vicino Ma’adan, perse nei giorni scorsi. Per dare sostegno alle truppe è arrivata l’Aeronautica russa, ce sta fornendo supporto aereo ravvicinato (CAS) alle forze sul terreno. Intanto, da Sukhnah è partito un massiccio convoglio si soldati siriani, che si sta dirigendo a est verso Deir ez-Zor. Nell’ovest, al confine con la Siria, invece, le armi hanno cessato di sparare. Il SAA, le LAF ed Hezbollah hanno dichiarato una tregua per negoziare con lo Stato Islamico sulla sorte dei militari catturati dai jihadisti. Questa, secondo gli annunci ufficiali, è cominciata alle 07:00 di questa mattina, ma non si sa quanto si protrarrà. E’ presumibile che i miliziani cerchino un salvacondotto per lasciare la zona in sicurezza, in cambio della liberazione dei prigionieri.

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