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Siria, Isis sposta prigionieri – forse anche occidentali – da carcere Tabqa

Miliziani Isis sconfitti dopo 3 giorni di tentativi di contrattacco

In Siria, Isis è stata sconfitta presso la diga di Tabqa e ha trasferito i suoi prigionieri eccellenti in un’altra zona. Per 3 giorni Daesh ha tentato un violento contrattacco contro le SDF a Jabar, impiegando molti miliziani e armi pesanti. Questo, però, si è rivelato vano. Lo Stato Islamico, infatti, ha perso almeno 49 miliziani. Lo rivela l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (SOHR). Nella zona si trova la più grande prigione del Daesh in tutto il Medio Oriente: quella di al Tabqa, dove si ritiene al suo interno ci siano anche alcuni ostaggi occidentali, ma la notizia non è stata confermata. Ci sono certamente i militari siriani, fatti prigionieri da Isis nella battaglia presso la base aerea della città, avvenuta ad agosto del 2014. Si parla comunque di almeno 150 detenuti.

Chi sono i prigionieri del super carcere Daesh di Tabqa

Nel super carcere Isis, la maggior parte dei prigionieri sono curdi. Molti di loro furono catturati con uno stratagemma. Daesh disse, infatti, agli abitanti dei villaggi della zona di presentarsi ai check-point, solo per farsi vedere. Una volta lì, però, decine di loro furono arrestati. In 16 sono stati uccisi, ma il restante dovrebbe essere ancora in vita. Di questi ultimi, tra cui ci sarebbero anche occidentali, nelle scorse ore quelli “importanti” sono stati trasferiti nell’area di Ma’dan a est di Raqqah. Gli altri, invece, in centri detentivi nella roccaforte dello Stato Islamico in Siria o in altre zone. La prigione di Tabqa, peraltro, era usata anche come un quartier generale e un centro di indottrinamento del Califfato.

Era solo questione di tempo prima che Isis perdesse l’area

Le manovre delle SDF per la liberazione della diga e della città, carcere annesso, sono cominciate i primi di dicembre. Poi, però, si sono rallentate per evitare i rischi di colpire civili innocenti. A fine dicembre, infatti, i militari curdi erano a pochi chilometri dal centro abitato e da lì si è proceduto lungo il fiume al-Furat, nell’area di Jaer e del suo castello. I miliziani Isis hanno contrapposto una dura resistenza, ma alla fine sono stati battuti da “Euphrate Wrath”. A differenza del Daesh, infatti, le SDF possono contare su un flusso costante di rinforzi e rifornimenti. Inoltre, pianificano ogni mossa con la Coalizione internazionale anti-Stato Islamico. Questa fornisce loro informazioni d’intelligence e immagini con le coordinate delle postazioni jihadiste. Inoltre, effettua raid aerei per indebolire il nemico. Dal 9 dicembre, solo nell’area ne sono stati lanciati oltre 100.

 

La notizia del trasferimento dei prigionieri sul sito dell’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani

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