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Siria, Isis si appresta a subire l’offensiva finale: quella a Deir ez-Zor

Le nuove zone cuscinetto (de-confliction) permetteranno a tutte le parti di combattere Isis

In Siria Isis si appresta a subire un assedio non solo a Raqqa grazie alle SDF, ma anche a Deir ez-Zor. Il Syrian Arab Army (SAA) si prepara a lanciare un attacco a Sukhnah, a circa 50 chilometri a est di Palmyra, sulla strada che collega l’antica città alla roccaforte del Daesh. L’obiettivo delle manovre, considerate la prima fase dell’intera operazione, è conquistare un nuovo avamposto. Questo sarà strategico per avanzare ulteriormente verso l’obiettivo finale. Il prossimo avvio dell’avanzata SAA contro lo Stato Islamico, peraltro, è stato confermato anche dal ministero della Difesa russo. Questo ha anche ribadito il sostegno delle forze aerospaziali della Federazione alle truppe sul terreno. La tregua presso le zone cuscinetto (di de-confliction), infatti, non si applica alla lotta al terrorismo, come ha fatto sapere Mosca. Inoltre, grazie al cessate il fuoco tutte le parti dovrebbero concentrare i loro sforzi nella lotta a Isil.

Le Tiger Forces in arrivo da Aleppo e Hama si uniranno alle forze Al-Ashaer e al Quinto Corpo d’Assalto

In previsione dell’offensiva anti-Isis a Sukhnah, le Tiger Forces del SAA si sono spostate dalla zona rurale a est di Aleppo e quella settentrionale di Hama all’area est di Palmyra. Queste si uniranno alle forze Al-Ashaer e al Quinto Corpo d’Assalto nell’operazione contro Daesh. Il Supporto aereo ravvicinato (CAS), invece, verrà fornito dai caccia e dagli elicotteri d’attacco russi. Intanto il SAA ha conquistato dallo Stato Islamico 4 alture a ovest della Riserva Talila, 18 chilometri a est di Palmyra. Ciò per avere un vantaggio tattico sul nemico. Intanto i caccia siriani continuano a mantenere elevata la pressione sui jihadisti a Deir ez-Zor, bombardando le zone a maggior concentrazione di miliziani come il cimitero.

Isis concentra il grosso delle forze a Deir ez-Zor

Isis, appresa la notizia dell’imminente offensiva, sta concentrando un grande numero di forze a Deir ez-Zor. I vertici Daesh sanno, infatti, che l’altra roccaforte in Siria, Raqqa, è persa. I miliziani al suo interno cercheranno di resistere il più possibile, ma non hanno possibilità di vincere. Di conseguenza, la sua caduta è solo questione di tempo. L’ultimo vero presidio rimane Deir ez-Zor e perciò va difeso con tutte le forze. Anche perché vi si sono rifugiati i capi dello Stato Islamico fuggiti da Mosul, da Tabqa e da Raqqa. Questi ormai sono chiusi in zona. Non è possibile spostarsi verso l’Iraq a seguito delle offensive in corso lungo i confini con la Siria. Non si può tornare nemmeno indietro, in quanto la Coalizione monitora le strade e ha già condotto operazioni elitrasportate in zona, eliminando i comandanti dei miliziani che vi si sono avventurati.

 

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