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Siria, Isis prova a riprendere terreno a Tabqa. Senza successo

Isis prova a ricostruire un corridoio a est di Tabqa
In Siria Isis tentato, invano, di riprendere terreno nella zona di Tabqa. Miliziani Daesh hanno lanciato un contrattacco presso il villaggio di Safsafa, a est della città, ma sono stati respinti dalle SDF. Si sono registrati scontri anche a Hey Ewwel, Tani, Salis e nella zona orientale del centro abitato. Tutti neutralizzati. L’obiettivo era tentare di riunirsi alle ultime sacche di resistenza dello Stato Islamico, che si trovano presso la cava e nell’area sud della diga. I combattenti siriani, però, hanno creato una zona cuscinetto proprio per evitare che si crei un nuovo corridoio verso Raqqa. Inoltre, stanno avanzando alla centrale idroelettrica per chiudere i jihadisti tra due fronti e impedire loro ogni possibilità di fuga.
A Raqqa rimangono tra i 3.000 e i 4.000 membri Isis, scollegati tra loro
Intanto la Coalizione internazionale anti-Isis continua a mantenere elevata la pressione su Raqqa. Lo sta facendo con una serie di bombardamenti mirati su postazioni Daesh. All’interno della roccaforte, peraltro, si registra un numero ridotto di miliziani, a seguito delle fughe di massa degli ultimi due mesi. Le intelligence ritengono che siano rimasti a Raqqa tra i 3.000 e i 4.000 elementi dello Stato Islamico. Questi, però, non hanno più leadership, in quanto i loro comandanti si stanno dirigendo verso Deir ez-Zor. Come a Mosul, ci sono diversi gruppi, a volte scollegati tra loro, che cercano di organizzare la difesa del proprio territorio.
Isis sotto attacco anche a Deir ez-Zor
Anche a Deir ez-Zor la situazione sta precipitando per Isis. Nella notte ci sono stati diversi bombardamenti contro avamposti Daesh presso il cimitero e nelle zone circostanti. Si punta a un duplice scopo: da una parte a ridurre i ranghi dei miliziani e a eliminare i loro assetti. Ciò in previsione di una futura offensiva di terra. Dall’altra, a evitare che possano tentare di inviare rinforzi a ovest, verso Raqqa. La zona al confine tra le due province siriane, infatti, è diventata off-limits per i jihadisti. Sia perché è un’area aperta, e quindi facilmente attaccabile dall’alto, sia perché vi avvengono periodicamente operazioni elitrasportate per eliminare i vertici dello Stato Islamico che vi transitano. Gli stessi estremisti hanno lanciato l’allarme, chiedendo ai loro uomini di trovare percorsi alternativi per arrivare da Tabqa-Raqqa a Deir ez-Zor.