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Siria, Isis perde al-Hamam a sud di Raqqa nonché il fondatore di Amaq

SDF attaccano Isis a est, ovest e nord di Raqqa. Anche con raid elitrasportati
Come da attese le SDF hanno cacciato Isis da al-Hamam. Grazie alla vittoria la diga Baath (Azadi) è stata completamente liberata anche sul versante sud dell’Eufrate. I combattenti siriani, successivamente hanno lanciato un attacco contro Daesh ad Ath Thadyayn, tra Raqqa e Tabqa. Inoltre, continuano ad assediare i miliziani a Hindah. Questi hanno tentato una controffensiva a sorpresa ad Abu Qabab, persa ieri, ma sono stati respinti con perdite. Parallelamente la Coalizione ha effettuato una serie di raid aerei sul centro di Raqqa contro una struttura di comando dello Stato Islamico, uccidendo numerosi jihadisti. Poi, nella zona nord ovest hanno effettuato un’operazione elitrasportata, arrestando 2 comandanti Isil. Intanto, le SDF proseguono gli scontri presso la base della 17esima divisione nell’area settentrionale della roccaforte. Infine a Est è stato preso il villaggio di Raqqat as Samra e ora i combattenti sono alla periferia occidentale della città.
Il video del sequestro di armi, munizioni ed equipaggiamenti Isis da parte delle SDF ad Abu Qabab
Isis si chiude da solo l’ultima via di fuga da Raqqa, quella a sud verso Deir ez-Zor
A Raqqa Isis sta cercando di blindarsi per rallentare l’offensiva delle SDF. Nelle operazioni, però, Daesh ha commesso una serie di errori che gli potrebbero costare molto caro. Prima ha chiuso la strada panoramica a sud della città, bloccandola con detriti Poi ha fatto saltare l’unico ponte della zona verso il centro della roccaforte. Di fatto, lo Stato Islamico si è auto recluso senza alcuna possibilità di fuga. La città, infatti, è circondata dai combattenti siriani su 3 fronti: Nord, Ovest ed Est. Solo quello meridionale rimaneva ancora aperto e rappresentava un possibile corridoio per scappare verso Deir ez-Zor lungo la Halap ar-Raqqah Road. Da oggi, invece, ciò non sarà più possibile.
I detriti disposti da Isis sulla strada panoramica a Raqqa
Ucciso Rayan Mashaal, tra i fondatori di Amaq. Era fuggito da Raqqa a Mayaden 4 mesi fa
Isis subisce anche un durissimo colpo sul versante della propaganda. Un raid della Coalizione a Mayaden ha causato la morte di Rayan Mashaal, uno dei fondatori di Amaq, il braccio mediatico del Daesh. La città si trova in Siria nella provincia di Deir ez-Zor al confine con l’Iraq. Il suo vero nome era Mohamed Bara’a Kadak e si unì allo Stato Islamico nel 2013. Era siriano e aveva 31 anni. Peraltro, le sue inclinazioni erano note già prima che entrasse nelle fila di Isil. Faceva parte del gruppo di vecchi rivoluzionari di Aleppo e si specializzò nella propaganda. Tanto che fondò Aleppo News e divenne un attivista attraverso i media. Prima operò ad al Bab. Poi si spostò a Raqqa, dove rimase fino a 4 mesi fa. Successivamente, a seguito dell’avanzata delle SDF verso la roccaforte, si era rifugiato a Mayaden.
Rayan Mashaal