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Siria, Isis minaccia la Russia e Putin a uso interno

Isis diffonde tramite Al-Furat il video anti Russia “Completa Bancarotta”

Isis prova a mostrare i muscoli in Siria, soprattutto a uso interno. Lo fa con una serie di azioni di propaganda, diffuse su Al-Furat. In una attacca la Russia e i suoi militari con un video dal titolo “Completa bancarotta”, in cui si vede il presidente Putin a capo chino, circondato da oppositori in piazza. Inoltre, viene ripreso un presunto soldato della Federazione, catturato dal Daesh, chiamato Evgeny Petrenko. Nel filmato c’è anche la sua esecuzione da parte di un boia dello Stato Islamico e quella di altri 3 prigionieri che parlano russo. In un altro video, invece, viene mostrata una moschea a ovest di Raqqa. L’edificio è distrutto e si incolpa la Coalizione Internazionale.

Al-Baghdadi ordina agli emiri di non maltrattare i musulmani

Infine, c’è un presunto messaggio del leader Isis, Abu Bakr al-Baghdadi, diffuso sui canali Telegram vicini al Daesh il 5 maggio. Ciò, nonostante sia stato datato 22 aprile. Nel testo, inviato a tutti i “wilayas”, “diwans” e “comitati” il Califfo ricorda il compito degli organismi e vieta a tutti gli emiri di maltrattare i musulmani. Gli obiettivi e i “bersagli” della propaganda dello Stato Islamico sono molteplici. Nel caso del video si punta a ridare fiducia ai miliziani, facendo vedere che il Califfato è ancora “forte”. Questi, infatti, hanno il morale a terra a seguito delle costanti sconfitte subite in Siria e in Iraq e hanno perso la fiducia nei loro leader. Inoltre, si cerca di far aumentare di nuovo i reclutamenti online, mostrando un’immagine diversa dalla realtà.

L’obiettivo del Califfo è non perdere l’appoggio dei sunniti, strategico per resistere

Il messaggio di al-Baghdadi, invece, ha uno scopo diverso: con l’offensiva anti-Isis in corso a Tabqa e quelle prossime a Raqqa e Deir ez-Zor, il Califfo non vuole perdere l’appoggio dei sunniti. Sia in Siria sia in Iraq. Se questi si rivoltassero contro Daesh, infatti, gli effetti sarebbero disastrosi per la sopravvivenza dello Stato Islamico in entrambi i paesi. Soprattutto a seguito del fatto che i jihadisti e i loro leader si sono rifugiati in aree tribali, proprio a maggioranza sunnita. Il nemico, però, si avvicina rapidamente. Di conseguenza, è essenziale non perdere l’unico sostegno esterno di cui Isil può ancora godere.

A Tabqa violenta battaglia tra SDF e Isis nel Secondo e Terzo quartiere e presso la diga

A Tabqa, intanto, è in corso una violenta battaglia tra le SDF e Isis su più fronti in contemporanea. Da una parte, i combattenti siriani hanno lanciato attacchi contro il Secondo e Terzo quartiere. Dall’altra stanno colpendo Daesh presso la diga (Euphrate Dam). Ciò, dopo aver conquistato il Primo distretto e separato i jihadisti sui due fronti. Lo Stato Islamico ha provato a lanciare un contrattacco sulla zona appena persa da due assi in simultanea: il Secondo distretto e la diga. Ma è stato respinto e sconfitto. Il tentativo, però, ha dimostrato che gli estremisti nella città sono ancora in contatto tra loro e che – in parte – coordinano le loro azioni. Di conseguenza, è probabile che ce ne saranno altri. La liberazione definitiva di Tabqa, comunque, dovrebbe essere completata entro pochi giorni. Poi sarà la volta di Raqqa.

 

Il messaggio di al-Baghdadi agli emiri e agli organismi Isis

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