Comincerà alle 04:00, avrà una potenza di decine di TB e coinvolgerà almeno 100 Anon. E’ la risposta agli attacchi DDoS contro l’Italia. I target sono top secret, ma si prevedono danni pesanti alla Russia.
Siria, Isis combatte la battaglia finale per sopravvivere a Deir ez-Zor
La presenza di Isis in Siria è limitata solo a poche zone a Deir ez-Zor, sotto attacco da SDF e SAA
Isis in Siria, dopo aver perso Raqqa, deve combattere la sua battaglia per la sopravvivenza a Deir ez-Zor. La provincia è rimasta l’ultima del paese in cui ci sono ancora porzioni di territorio sotto controllo del Daesh. I miliziani, però, si trovano di fronte 2 nemici. Da una parte le SDF con l’operazione Cizire Storm (Al Jazeera) e dall’altra l’esercito siriano (SAA). I primi avanzano su due assi nella zona dell’omonima città e a nord di As Suwar. Il loro obiettivo è spingere lo Stato Islamico in profondità della Middle Euphrates Valley (MERV), a est del fiume Kibur. I secondi, invece, stanno ultimando la liberazione della ex roccaforte e si spingono a sud verso il confine con l’Iraq. Isil, a parte sporadici episodi, non riesce a reagire e contenere le avanzate dei due nemici. Il risultato è che è sempre più schiacciato verso i confini del paese vicino.
Entrambi i contingenti antagonisti avanzano a Deir ez-Zor e c’è un accordo per evitare che entrino in contatto
Le SDF di Asefat AL-Jazeera sono riuscite a liberare a Deir ez-Zor il villaggio di Ruweished dopo pochi giorni di assedio e alcune fattorie nella zona. Lo hanno fatto uccidendo diversi miliziani e sequestrando armi e munizioni. Il SAA non è da meno. Dopo aver cacciato Daesh da Mayadeen procede verso Abu Kamal. Inoltre, i soldati di Damasco hanno attraversato l’Eufrate e preso Zeiban. La zona è la base da cui partirà l’operazione delle Tiger Forces per liberare Bokamal. Il loro prossimo grande obiettivo sarà sconfiggere lo Stato Islamico ad Al Qurayya e poi ad Al Asharah. Non ci dovrebbero essere rischi che i due contingenti antagonisti entrino in contatto, in quanto sono stati presi accordi nei giorni scorsi in un incontro tra la Coalizione Internazionale e le forze russe. È il secondo in 2 mesi e ha riguardato la de-escalation futura del quadrante.
Ciò che ha distrutto Isis non è stata la caduta di Raqqa, ma il come è avvenuto. I miliziani sono stati traditi dai loro stessi compagni
In questo scenario Isis è alle corde. La caduta di Raqqa, la sua ultima roccaforte nonché capitale, è stata un colpo molto duro. Ciò nonostante fossero per primi i miliziani Daesh a sapere che era solo questione di tempo. A scatenare il caos tra i miliziani sono state le modalità con cui è avvenuto. Non c’è stata una strenua resistenza da parte di tutti fino alla morte, come ci si aspettava. Molti estremisti dello Stato Islamico, invece, sono passati repentinamente dalla bandiera nera a quella bianca. E non hanno esitato ad arrendersi e consegnarsi alle SDF pur di avere salva la vita. Senza contare che i membri dell’ormai ex Califfato sono giunti a un accordo, venendo a patti col nemico. Ciò sicuramente avrà un peso rilevante sul morale già a terra degli estremisti, che si sono sentiti abbandonati dai loro stessi compagni. Di conseguenza, c’è da aspettarsi di tutto prossimamente.
Le SDF festeggiano la liberazione di Raqqa (video da Twitter)