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Siria, Isis a Raqqa cerca invano di riprendere Hisham Abdul Malek

Isis invia ondate di auto-bomba contro le SDF, ma queste stanno finendo

Isis a Raqqa circa a tutti i costi di riprendere il controllo di Hisham Abdul Malek, a sud, dalle SDF. I miliziani Daesh per il secondo giorno consecutivo hanno effettuato attacchi con auto-bombe (SVBIED) presso la zona del mercato al-Hal, annunciando di aver ucciso 40 combattenti siriani e diversi veicoli. Il bilancio delle vittime, però, non è confermato. Quello che è certo, invece, è che lo Stato Islamico non è riuscito a guadagnare terreno. Anzi. Le truppe continuano ad avanzare nell’area da tre assi: sud, est e ovest del fiume Eufrate. Inoltre, si stanno preparando a invadere un altro quartiere: Ar-Rashid. Sembra che nel quadrante operi un gruppo scollegato dagli altri, stanziale, che cerca di non perdere la sua roccaforte privata. Tanto che quando le SDF si sono leggermente spostate, non le ha ingaggiate. La sua arma migliore sono le SVBIED, ma queste scarseggiano e presto finiranno.

L’esercito siriano attacca la prima linea di difesa Isis a Ma’adan e Sukhnah

Intanto a sud di Raqqa e a est di Palmyra  proseguono le manovre dell’esercito siriano (SAA) per stringere il cerchio a Deir ez-Zor. Sul primo versante, le Tiger Forces hanno bonificato completamente Sabkah e sono arrivate alla periferia di Ma’adan. Qui hanno ingaggiato la prima linea di difesa Isis per la città. Sul secondo, hanno attaccato Daesh a Sukhnah con ingenti forze. Parallelamente, lo Stato Islamico è stato costretto ad arretrare da diverse zone della provincia verso il principale centro abitato. Al suo interno, secondo fonti locali, si sono rifugiati miliziani e comandanti Isil provenienti da Mosul in Iraq, Raqqa e al-Bab. La roccaforte nell’omonima provincia, infatti, è ormai considerata persa. Deir ez-Zor, perciò, è diventata l’ultima zona relativamente sicura in cui dirigersi. Peraltro l’unica dotata di diverse protezioni. Non ultima quella degli scudi umani.

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