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Siria, Damasco e Hezbollah insieme contro Isis al confine con il Libano

Sull’operazione anti-Isis congiunta, “Damasco non è preoccupata delle parole di pochi politici”

L’esercito siriano (SAA) opererà con Hezbollah nell’imminente offensiva contro  Isis al confine con il Libano. Lo hanno affermato fonti locali, confermando che è stato raggiunto un accordo definitivo. Questa avverrà nella zona di Qalamoun. Non è chiaro su quale versante delle frontiere i miliziani del Partito di Dio combatteranno. Su uno c’è il SAA mentre sull’altro l’esercito libanese (LAF), che attaccherà gli ultimi capisaldi Daesh nella regione di Ras Baalbek nel governatorato di Beqa’a. Non sembrano nemmeno preoccupare le critiche espresse da alcuni parlamentari di Beirut, secondo i quali il governo non dovrebbe lavorare con le autorità siriane anche se lo Stato Islamico occupa entrambi i lati dei confini. Una fonte ha spiegato a Al-Masdar che “Damasco non è preoccupata delle parole di pochi politici. L’esercito ed Hezbollah libereranno tutte le frontiere”.

Samir Geagea: Non accetteremo alcun tipo di accordo tra il governo libanese e Damasco. Darebbe impeto al regime del presidente Assad

In Libano tra i più accesi critici di un accordo con la Siria c’è il cristiano maronita Samir Geagea, presidente esecutivo del partito Forze Libanesi. Questo in una conferenza stampa ha affermato che la sua formazione non accetterà alcun tipo di intesa con Damasco. Nemmeno in chiave anti-Isis. Ciò, in quanto darebbe impeto al regime di Bashar al-Assad. A proposito Geagea ha ricordato che paesi come la Turchia e la Giordania hanno trovato soluzioni sia nei confronti del Daesh sia verso la crisi dei rifugiati, senza avere alcun tipo di contatto con Damasco. Infine, ha ribadito che la missione dell’Esercito è attaccare lo Stato Islamico e ripulire le montagne. Questa non ha niente a che fare con gli affari interni siriani. E in particolare con i problemi del paese all’interno dei suoi confini.

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