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Siria, continua l’avanzata delle SDF contro Isis a Raqqa ovest

SDF attaccano Isis a Yarmouk e Nahda a Raqqa ovest. Si combatte anche ad est e a sud
Le SDF stanno avanzando contro Isis a Raqqa ovest. Nelle ultime ore i combattenti siriani hanno lanciato un attacco a Yarmouk e sono entrate a Nahda, mentre continuano a combattere a Qadissiyah. Daesh ha risposto con diverse auto-bomba (SBVIED), che però non sono riuscite a rallentare l’offensiva nemica. Ciò, nonostante i miliziani abbiano colpito le truppe alle spalle. La Coalizione internazionale sta fornendo loro supporto aereo con raid mirati nell’area occidentale e in quella meridionale. A est, invece, si continua a scontrarsi con lo Stato Islamico a Bitani. A sud, infine, prosegue la battaglia ad Al-Kamb. Il quartiere, infatti, è l’unico mancante per far sì che le SDF controllino tutto il quadrante meridionale della roccaforte.
I capi Isis fanno finta che va tutto secondo i piani, ma Daesh si sta sgretolando
Intanto, Isis a Raqqa cerca di resistere facendo finta coi suoi miliziani che tutto procede come previsto. L’organo di diffusione media del Daesh, Amaq, ha reso noto che domenica 25 giugno è il primo giorno di Eid al-Fitr nello Stato Islamico. Si tenta di nascondere il più possibile il crollo di Isis, le fughe di massa dei jihadisti e le loro sempre più frequenti rese alle SDF. Ciò per evitare che il panico abbia il sopravvento e che la città siriana collassi più velocemente di quanto previsto. Il clima, però, è palesemente artefatto e tra i miliziani comincia a crescere e a diffondersi il sospetto che ormai si sia giunti al capolinea. Sia per l’avanzare del nemico sui 3 assi sia perché dall’oggi al domani spariscono compagni senza lasciare traccia. peraltro, nessuno dei vertici fornisce a chi rimane una spiegazione plausibile sulla loro assenza.
A Raqqa continuano le evacuazioni dei civiili e gli screening nei campi per motivi di sicurezza
Parallelamente all’avanzata a Raqqa, le SDF continuano anche a evacuare i civili dalle zone di conflitto con Isis. Questi vengono precauzionalmente trasferiti in campi, in cui viene studiata attentamente la loro posizione. Ciò crea disagi a molti, ma è una procedura ineludibile per motivi di sicurezza. C’è un elevato rischio, infatti, che leader e miliziani del Daesh si nascondano tra loro. I sospetti sono avvalorati anche dai numerosi sacchi pieni di resti di barbe. Appartengono a elementi dello Stato Islamico che le hanno tagliate per mimetizzarsi tra la popolazione locale e tentare di fuggire dalla città.