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Siria, anche l’OPAC conferma che a Idlib è stato usato il Sarin

OPAC: Il 4 aprile a Khan Sheikhoun è stato usato Sarin o un agente nervino molto simile

In Siria è avvenuto veramente un attacco con armi chimiche a Idlib. Lo hanno confermato ufficialmente gli ispettori internazionali, trovando tracce di Sarin o altri agenti nervini simili nei reperti esaminati. L’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW/OPAC) ha prelevato dei campioni da 10 vittime del raid del 4 aprile a Khan Sheikhoun. La loro analisi ha rilevato che incontrovertibilmente sono stati esposti al gas o a sostanze molto simili. Gli specialisti internazionali, peraltro, sono giunti alla stessa conclusione degli scienziati britannici, che avevano condotto test separati su reperti recuperati nella zona dell’attacco. Di conseguenza, è una doppia prova. Non è stata, invece, ancora confermata formalmente la responsabilità di Damasco. Per dare una risposta alla domanda, dall’OPCW hanno fatto sapere di aver bisogno di altro tempo.

La scoperta OPCW e UK conferma che Damasco ha smentito. Anche se il gas fosse stato nelle mani dei terroristi

La coincidenza dei risultati degli esami conferma anche che in Siria esistono ancora riserve di Sarin. Ciò, nonostante nel 2014 tutte quelle ufficiali di Damasco furono distrutte proprio sotto la supervisione dell’OPCW/OPAC. Quanto avvenuto a Khan Sheikhoun, però, dimostra che il governo siriano ha mentito. Anche nel caso in cui le armi chimiche erano in mano ai terroristi di Tahrir al-Sham. Questi, infatti, le avrebbero potute rubare solo da qualche parte all’interno del paese. E soltanto di recente. La formazione è nata formalmente il 28 gennaio del 2017 dalla fusione di Jabhat Fateh al-Sham (l’ex Fronte al-Nusra), Fronte Ansar al-Din, Jaysh al-Sunna, Liwa al-Haqq e Movimento Nour al-Din al-Zenki. Perciò quasi tre anni dopo che è stato dichiarato completamente distrutto l’arsenale chimico di Damasco (18 agosto 2014).

Si attendono le reazioni di Assad e della Russia, che fa parte dell’OPAC

Per Assad la conferma è un colpo molto duro. Il presidente siriano ha sempre affermato che la storia dell’attacco “è stata fabbricata al 100%”. Bisognerà capire anche quale sarà la reazione della Russia alle ultime scoperte. Mosca ha chiesto che vengano presentate delle prove certe. Sia sul fatto che si sia trattato di un raid con armi chimiche sia del coinvolgimento di Damasco. Sul primo punto è stata accontentata anche con un’inchiesta imparziale. Condotta da un organismo internazionale come l’OPCW/OPAC di cui peraltro la Federazione fa parte dal 13 gennaio del 1993. Rimane da chiarire il secondo. Ma se anche in questo caso l’Organizzazione troverà riscontri certi, per la Russia sarà estremamente difficile non prendere una posizione netta. Soprattutto in quanto è uno dei paesi sponsor dei colloqui di riconciliazione intra-siriani di Astana, complementari a quelli sponsorizzati dall’ONU a Ginevra.

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