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Siria, al via l’assedio a Isis a Deir ez-Zor. Il SAA è arrivato in città

L’esercito siriano arriva alle porte di Deir ez-Zor e attente i rinforzi per dare il via all’invasione

Improvvisa accelerazione dell’esercito siriano (SAA) contro Isis a Deir ez-Zor. I militari in alcune ore sono avanzati quasi 25 chilometri e ora si trovano alle porte della città L’operazione per la liberazione della roccaforte Daesh, però, non è ancora cominciata. Le prime unità ad arrivare in zona sono state le Tiger Forces, che si sono schierate presso la base della 137esima brigata. Queste sono in attesa dell’arrivo di tutti gli altri rinforzi per dare il via alle manovre. Lo Stato Islamico ha cercato di contrattaccare nella zona, ma il tentativo è stato respinto a seguito del fatto che il nemico è in netto sovrannumero e meglio armato. Altri assetti sono arrivati nell’area della Panoramica e si stanno preparando all’invasione. Intanto, la popolazione all’interno della città è scesa in strada a festeggiare, in attesa della liberazione da Isil. Sono centinaia le persone che ballano e inneggiano all’arrivo del SAA.

L’attacco a Isis in città comincerà su due assi: ovest e sud

L’attacco a Isis a Deir ez-Zor comincerà da due assi: ovest, dalla strada tra Palmyra e la roccaforte, e da sud. A proposito, l’esercito siriano ha cacciato Daesh dai pozzi di petrolio di Al Tayyim. I miliziani, invece, sono fuggiti sulle montagne di Al Tharda. Il compito delle unità sarà eliminare i jihadisti fino all’aeroporto, in modo da permettere l’arrivo di rinforzi e rifornimenti ai militari in sicurezza. Il grosso delle truppe, invece, attaccherà i miliziani frontalmente. Ciò grazie al supporto aereo ravvicinato (CAS) del caccia di Damasco e di quelli russi. Con ogni probabilità, Isil sarà spinto a est, sud-est (verso Qaim al confine con l’Iraq) e a nord. L’unico sfogo reale, però, è l’ultima direzione. Arrivare alla frontiera con il paese vicino, infatti, è impossibile. I caccia dei 2 paesi sono già pronti a bombardare eventuali convogli che si dirigeranno in questa direzione. Come peraltro già accaduto in passato. Di conseguenza, l’unica scelta rimane Macadam, in cui temporaneamente Isil sta vivendo un periodo di relativa tranquillità dopo i successi contro le milizie alleate al SAA a ovest.

Isis in un estremo tentativo di sopravvivenza sembra stia spostando la roccaforte a Ma’adan

Il nuovo ago della bilancia nella guerra a Isis in Siria, infatti, non sembra essere più Deir ez-Zor, ma Ma’adan. Qui da qualche giorno confluiscono numerosi convogli Daesh provenienti da sud. Ufficialmente come rinforzi ai miliziani che stanno guadagnando terreno contro le Tiger Forces lungo la Halap ar-Raqqah Road sulla sponda meridionale dell’Eufrate. In pratica, però, sembra che lo Stato Islamico, in un estremo tentativo di sopravvivenza, stia spostando la sua ultima roccaforte nel paese. Persa Raqqa questa era diventata Deir ez-Zor. Poi, con la sconfitta imminente anche qui, è stato deciso di trasferire subito ogni risorsa possibile. Anche perché altrimenti non si spiegherebbe per quale motivo, con l’offensiva del SAA alle porte, vengono sguarnite le difese della roccaforte, a vantaggio di un centro più piccolo e meno importante a livello strategico. Di fatto abbandonando i combattenti rimasti al loro destino, come avvenuto a Raqqa.

A Raqqa le SDF cacciano Daesh da Mawrur e respingono un contrattacco sulla strada Tal Abiad

Anche a Raqqa, come a Deir ez-Zor, Isis continua a perdere terreno. Nelle scorse ore le SDF hanno liberato definitivamente dal Daesh anche Mawarur. L’area era stata già conquistata, ma al suo interno permanevano sacche di resistenza dei miliziani, ora eliminate. Lo Stato Islamico ha tentato l’ennesimo contrattacco, questa volta sulla strada Tal Abiad (che divide di fatto le zone controllate dai jihadisti da quelle in mano alle forze siriane). Come negli ultimi giorni, però, Isil è stato respinto e con perdite ingenti.

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