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Siete vittime dei call center? Un hacker ha trovato il modo per reagire

La soluzione anti scammers e call center l’ha inventata l’hacker YesItWasDataMined

Stanchi delle migliaia di telefonate non richieste dei call center negli orari più assurdi? Ora c’è una nuova soluzione per rendere pan per focaccia. Non è certo che sia legale, anzi. Ma comunque è un segnale che gli utenti si stanno ribellando. L’ha studiata e adottata un hacker della comunità di Redditor. Il suo nickname è YesItWasDataMined ed era un utente bersagliato da telefonate di truffatori online (scammers), che si fingevano dipendenti dell’American Internal Revenue Service (IRS). Questi, secondo un rapporto dello stesso IRS da ottobre del 2013 hanno rubato denaro a oltre 10.000 persone. Lo hanno fatto chiamando le vittime e intimando loro di pagare tasse presumibilmente evase, pena l’arresto o la deportazione.

Un programma permette di inviare al soggetto malevolo 28 telefonate al secondo, che gli bloccano la linea. E si può aggiungere anche un messaggio

YesItWasDataMined è stato una di quelle persone che ha ricevuto una telefonata dagli scammers, ma si è insospettito e ha scoperto questa fosse una truffa. A quel punto ha scritto un programma, che invia 28 chiamate al secondo ai numeri di telefono truffaldini. Ognuna di queste contiene un audio-messaggio. “Buongiorno, siete stati scoperti come scammers – riporta la registrazione -. Stiamo ingolfando le vostre linee per evitare che truffiate altre persone. Ciò non si fermerà fino a che non lo farete voi”. Inoltre, l’hacker ja postato un video in cui si vede il software in azione. Questo in poco tempo ha già ricevuto oltre un milione di visualizzazioni sul suo canale YouTube, chiamato “Project Mayhem”. La notizia ha fatto subito il giro del mondo ed è arrivata anche in Italia. C’è, infatti, qualcuno che pensa di usare il codice per vendetta contro i call center.

Azioni di questo tipo non sono legali, ma confermano che si è superato il limite

E’ illegale o comunque al limite della legalità adottare un metodo di attacco simile. Però fa riflettere. In molti siano disposti a violare la legge, pur di liberarsi dei call center. Ciò in quanto in Italia mancano regole e norme vere, che tutelino gli utenti e non solo le aziende. Inoltre, è stato ampiamente provato che il telemarketing a “freddo” produce solo risultato negativi. Specie se aggressivo e protratto come accade nel nostro paese. Perciò, non si capisce bene quale sia l’interesse delle grandi aziende nel pagare per ricevere quasi esclusivamente pubblicità negativa.

Se i call center diventassero vittime a loro volta, cosa succederebbe?

Certo è che se davvero qualcuno cominciasse davvero a usare il codice di YesItWasDataMined, il problema dovrebbe necessariamente essere affrontato. Anche perché ai call center proteggersi dai cyber attacchi degli utenti rischierebbe di costare di più rispetto a quanto incassato. Senza contare che il blocco delle utenze a seguito di flooding creerebbe loro danni molto seri. Infine, c’è la questione che molte di queste asziuendec hanno sede all’estero. Di conseguenza, per perseguire i “criminali” dovrebbero prima identificarli e poi far fare delle rogatorie internazionali. Ciò ingolferebbe ancora di più il nostro sistema giudiziario, già allo stremo come denunciano gli stessi giudici. Quindi, forse è il caso che operatori, committenti e rappresentanti degli utenti si siedano a un tavolo per trovare una soluzione prima che sia troppo tardi.

Il video di YesItWasDataMined in cui mostra il software anti scammers/call center in azione

 

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