Gli esperti di cybersecurity di CERT-AgID rilevano 6 malware: Ursnif, Emotet, AdWind, Quakbot, Mekotio e AgentTesla. Ancora phishing via INPS.
Sicurezza in mare, la MARSEC Review di Praesidium International di marzo

La panoramica di marzo 2022 sulla situazione della sicurezza nelle acque di tutto il mondo
Ecco la panoramica sulla situazione della sicurezza nelle acque di tutto il mondo di marzo, curata da Praesidium International, grazie alla sua piattaforma M.A.R.E. “Maritime Analysis & Risk Evaluation”, la prima italiana di intelligence marittima.
MARZO 2022 // MARSEC REVIEW
L’Oceano Indiano e lo Stretto di Singapore
Durante il mese di marzo 2022 il numero dei furti a bordo delle navi nella zona dello Stretto di Singapore ha continuato a far registrare un aumento significativo rispetto allo stesso periodo del 2021. Gli eventi, raddoppiati e consolidati nella pratica, continuano ad essere compiuti contro il naviglio commerciale in transito nelle acque antistanti l’isola di Batam.
Sempre nel quadrante dell’Oceano Indiano, continua a registrarsi una significativa attività di contrasto alla pesca illegale da parte delle autorità dello Sri Lanka nello Stretto di Palk, un’area ricompresa tra lo stato cingalese e la costa sudorientale dell’India. In tale porzione di mare, infatti, i pescherecci indiani frequentemente sconfinano in acque considerate dallo Sri Lanka come di proprio dominio. Solo nell’ultimo mese almeno tre pescherecci indiani sono stati sequestrati e una ventina di pescatori arrestati.
Il Golfo di Aden e il Mar Rosso
Nella zona del Golfo di Aden, per il secondo mese consecutivo, si evidenzia una riduzione del numero di c.d. “avvistamenti sospetti”, rispetto lo stesso periodo dello scorso anno.
Nel Mar Rosso, le forze Houthi continuano le loro attività in mare, con diversi barchini esplosivi intercettati dalle forze saudite nelle acque antistanti Hodeida e Al Salif, oltre a decine di droni e missili balistici lanciati dai ribelli Yemeniti contro infrastrutture critiche Saudite.
Il Mar Nero e il Mare di Azof dopo l’invasione russa dell’Ucraina
L’invasione russa dell’Ucraina continua ad avere un significativo impatto sul settore marittimo nell’area del Mar Nero e del Mar d’Azov. Tanto il naviglio commerciale quanto quello militare presente nelle aree settentrionali di questi due mari, sono rimasti vittime di attacchi condotti da ambo le parti in conflitto. Circa una decina di navi, tra cui almeno tre battenti bandiera russa, sono rimaste coinvolte in azioni ostili durante il mese di marzo. Durante uno di questi eventi, un membro dell’equipaggio di una portarinfuse è rimasto ucciso.
Nel corso del mese, numerosi avvisi sono stati emessi circa il pericolo di mine navali nel quadrante ovest del Mar Nero. Nei giorni successivi alla diramazione delle allerte, mine alla deriva sono state intercettate e disinnescate al largo della Romania, Bulgaria e Turchia.
L’area nordoccidentale del Mar Nero è da ritenersi ad alto rischio per il naviglio commerciale, e la navigazione risulta interdetta da parte delle forze russe. I porti ucraini sono chiusi al traffico commerciale, mentre quelli russi continuano ad operare, ma a un livello di allerta elevata. La navigazione nel Mar d’Azov risulta consentita prevalentemente al naviglio battente bandiera russa, con il traffico nello Stretto di Kerch regolato dalle forze navali russe.
Il Golfo di Guinea e il Delta del Niger
Nonostante la continua diffusione di allerte rilasciate da organismi quali MDAT-GoG, in merito a potenziali rischi di pirateria, la zona del Golfo di Guinea continua ad essere, per il secondo mese consecutivo, caratterizzata da una sostanziale assenza di eventi significativi.
Continuano le operazioni svolte dalle forze di sicurezza nigeriane nelle acque interne del Delta del Niger volte ad arginare il fenomeno della raffinazione illegale di petrolio e il suo contrabbando. Le zone interessate riguardando in particolare gli stati di Rivers, Delta e Akwa Ibom (Nigeria).
Si è svolta inoltre durante il mese di marzo l’esercitazione Obangame Express 2022, con la partecipazione di asset militari provenienti da 32 paesi, tra cui la fregata italiana LUIGI RIZZO. La stessa fregata si è resa protagonista di un’attività di addestramento congiunta con una nave del gruppo Grimaldi, durante la quale è stato simulato di attacco da parte di pirati.
I Caraibi e l’America Latina
Nell’area dei Caraibi e dell’America Latina il fenomeno dei furti a bordo ha continuato a rappresentare la principale minaccia al naviglio mercantile, in particolare nell’ancoraggio di Callao (Perù). In Equador invece, nelle zone di Puerto Boliva e Jama, alcune imbarcazione locali impegnate in attività di pesca o di trasporto passeggeri sono state violentemente prese di mira da criminali locali.