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SDF: riprende operazione anti-Isis a Tabqa-Raqqa nonostante attacchi turchi

SDF avanzano a Tabqa e conquistano quartiere nonché stazione radio
In Siria le SDF hanno sbloccato parzialmente le operazioni per cacciare Isis dalla provincia di Raqqa. I combattenti siriani hanno ripreso ad avanzare a Tabqa. Lo hanno fatto liberando completamente il quartiere di al-Wahab e conquistando una stazione radio nella zona ovest. Negli scontri 20 jihadisti hanno perso la vita e altri 10 sono stati catturati. Inoltre, le SDF hanno distrutto 4 veicoli e un carro armato T-55 del Daesh. Infine, nella zona sud della città sono arrivati numerosi combattenti siriani, a rinforzo del contingente che sta assediando lo Stato Islamico nella zona. Peraltro, le SDF hanno diffuso un comunicato molto chiaro circa l’aggressione turca al quartier generale YPG e al conseguente stop temporaneo dell’offensiva. “L’operazione continua con tutta la sua forza, nonostante gli attacchi della Turchia – si legge nel testo -. I terroristi non possono più fermare i combattenti, nonostante l’attacco a Qara Shouk (Karajukh), che mirava ad aiutarli”.
Prosegue il consolidamento dei successi contro Isis a nord di Raqqa
A seguito delle parole delle SDF, di conseguenza, è presumibile che quanto prima riprenda anche l’offensiva di Wrath of Euphrates contro Isis verso Raqqa. Intanto, i combattenti siriani hanno consolidato i territori conquistati dal Daesh a nord della roccaforte. Ciò nell’ambito della quarta fase delle manovre. Parallelamente, hanno cominciato a bonificare tratti precisi per creare corridoi sicuri. Sia per il passaggio dei mezzi e dei militari sia per l’evacuazione dei civili, ancora intrappolati nelle zone controllate dallo Stato Islamico. Nel frattempo, hanno sventato diversi attacchi suicidi dei jihadisti nel quadrante settentrionale della provincia. Ora c’è grande attesa per la liberazione di Tabqa, che darà ufficialmente il via alle manovre per cacciare Isil da Raqqa.
Ankara non si ferma nonostante le critiche internazionali
La Turchia, però, non si ferma nonostante le critiche internazionali e le richieste di non intervenire in autonomia in Siria. Si sono espressi a riguardo dagli Usa alla Russia. Entrambi i paesi, tramite i rispettivi ministeri degli Esteri, hanno espresso “profonda preoccupazione” per i raid e li hanno condannati, in quanto non aiutano nella lotta contro Isis. Ankara, invece, ha deciso di proseguire ugualmente nella sua campagna militare, ufficialmente contro il PKK. Tanto che ha continuato ad attaccare lungo il confine. Nelle scorse ore ci sono stati bombardamenti aerei turchi ad Afrin (Efrin), nella Rojava. Inoltre, l’esercito ha condotto raid presso i villaggi di Susek e Gri Sur.