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Sahel, la Forza anti-terrorismo G5 potrà cominciare a operare al più presto

La Forza anti-terrorismo G5 nel Sahel (FC-G5S) ha raccolto 414 milioni di euro sui 423 totali, necessari al suo funzionamento per un anno. Al più presto sarà operativa
La Forza anti-terrorismo G5 nel Sahel (FC-G5S) potrà operare sul terreno al più presto. Ciò grazie al fatto che sono stati raccolti 414 milioni di euro, su 423 necessari per il suo funzionamento nel primo anno. Lo hanno annunciato i capi di stato di Niger, Ciad, Burkina Faso, Mali e Mauritania, dopo aver incontrato i loro omologhi UE. Sarà proprio l’Unione Europea, infatti, a contribuire per circa la metà dei fondi richiesti. Questo grazie a un ulteriore pledge da 50 milioni, appena stabilito. A proposito, l’Alto rappresentante per la politica estera UE, Federica Mogherini, ha affermato che “la pace non ha prezzo nel Sahel”. “Si tratta di dare un futuro ai bambini della regione – ha aggiunto il presidente nigerino e del G5 Sahel, Mahamadou Issoufou -. Un giovane al momento ha due opzioni: morire in mare o rispondere al richiamo di bande criminali e trafficanti di armi e droga”.
Il presidente del G5 Sahel: la lotta contro terrorismo e criminalità organizzata costerà circa 115 milioni ogni anno e non sappiamo per quanto tempo durerà
La Forza anti-terrorismo G5 nel Sahel (FC-G5S) però necessita di un finanziamento sostenibile a lungo termine. Secondo Issoufou “la lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata costerà circa 115 milioni di euro ogni anno e non sappiamo per quanto tempo durerà”, ha sottolineato. Per il capo di stato nigerino, “la sicurezza è un bene pubblico globale. Lottiamo contro il terrorismo per il popolo del Sahel, ma anche per la gente del resto del mondo. Quindi abbiamo bisogno del vostro sostegno”. Alle sue parole si sono aggiunte quelle del presidente della Commissione dell’Unione africana (UA), Moussa Faki Mahamat. “Questa è una lotta che non riguarda solo i paesi del Sahel. Il terrorismo non ha confini – ha specificato -. Dobbiamo anche attaccare il calderone libico per stabilizzare la situazione nella regione”.
Il presidente della Commissione dell’UA: È necessario che i fondi sbloccati arrivino il prima possibile sul campo. I terroristi intensificheranno gli attacchi
Ciò senza contare che “i combattenti che hanno lasciato e occupato il nord del Mali hanno fino ad oggi rinforzi in munizioni, armi, uomini che alimentano tutte le reti che sono attualmente nel Sahel – ha ricordato Mahamat -. Quindi abbiamo bisogno di una mobilitazione importante come per l’Iraq e per la Siria. È una corsa contro il tempo – ha continuato in riferimento alla FC-G5S. I terroristi nella regione intensificheranno i loro attacchi. È quindi necessario che i fondi sbloccati arrivino il prima possibile sul campo”, ha concluso esortando i donatori a concretizzare quanto prima gli impegni presi nei confronti della Forza anti-terrorismo G5.