Le forze speciali francesi hanno ucciso tra Mali e Niger uno dei più alti comandanti di ISGS: Almahmoud ag Baye, alias Ikarey

L’Islamic State in the Great Sahara (ISGS), affiliato all’ex ISIS, ha subito un duro colpo in Mali. Uno dei suoi più alti comandanti, Almahmoud ag Baye, alias Ikarey, è stato ucciso nei giorni scorsi dalle forze speciali francesi a sud-ovest di Ménaka, nella regione di confine con il Niger. I soldati hanno anche arrestato quattro membri del gruppo. L’operazione è nata, peraltro, proprio da un attacco dei jihadisti, che hanno teso un’imboscata a una pattuglia congiunta di militari francesi e nigerini. Questi hanno reagito e fatto intervenire il supporto aereo ravvicinato (CAS). Il bilancio finale è stato di diversi terroristi feriti e di alcuni di loro morti, tra cui Ikarey e suo fratello minore Adoum. Il comandante, era uno dei luogotenenti più fidati di Abu Walid al-Sahrawi, il leader di ISGS.

Il terrorista, reclutato da Moktar Belmokhtar, divenne consigliere di al-Sahrawi e partecipò a diversi attacchi sanguinari nei due paesi africani

Secondo l’intelligence, Ikarey fu reclutato nel 2008 da Moktar Belmokhtar (alias il guercio o Marlboro Man), già comandante di Al Qaeda nel Maghreb Islamico (AQIM) e dopo capo di al-Mourabitoun. Poi, entrò nelle file di ISGS scalandone rapidamente i vertici, sembra grazie alla sua abilità nella pianificazione. Non a caso, partecipò a molti attacchi sia contro le forze maliane sia nigerine, tra cui il massacro della base di Inantes nel 2019 dove furono uccisi oltre 80 soldati Prima aveva organizzato l’attentato di Tongo Tongo in Niger nel 2017, dove persero la vita tre militari americani. Tanto che gli USA lo avevano inserito nella lista nera dei terroristi più ricercati in Sahel, mettendo sulla sua testa una taglia di 5 milioni di dollari. Ikarey era ricercato anche dalla Francia, che a settembre del 2018 lanciò un raid dell’operazione Barkhane per catturarlo. Il jihadista, però, – seppur ferito – riuscì a fuggire.