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Raqqa, Isis cacciato da tutte le zone a nord dell’Eufrate nella provincia

L’offensiva SDF anti Isis prosegue a est e a ovest verso Raqqa

L’offensiva SDF anti-Isis avanza rapidamente verso Raqqa dal versante ovest e da quello est. Sul primo versante i combattenti siriani in meno di 24 ore hanno assunto il controllo di tutta la zona a nord dell’Eufrate, da Tabqa a Furqon. Lo hanno fatto conquistando al-Khatuniyah, Salhabiyah fino ad arrivare al centro abitato. A oriente stessa situazione. Daesh è stato cacciato dalla sponda settentrionale del fiume fino a Hamarat Buwaytiyah. Si è arrivati nella zona dopo aver eliminato lo Stato Islamico ad Hamarat Nasir e Hamarat al Balsam. Ora le manovre nei due settori proseguono rispettivamente verso Mamlahat Khatuniyah e Hawi Hawa, nonché in direzione di Raqqat as Samra. Di fatto, le SDF si sono collocate in 3 direzioni (est, ovest e nord) a 5 chilometri dalla roccaforte.

La diga Baath (Azadi) è stata quasi presa. È la terza più importante della Siria

Più a ovest, le SDF avanzano contro Isis anche in direzione della diga Baath e ora sono a poche centinaia di metri di distanza. La struttura, la terza più grande della Siria, è stata rinominata Azadi (libertà) dai combattenti locali. La sua conquista è strategica, in quanto permetterà ai curdi di controllare tutte e 3 le dighe nella zona. Togliendo allo stesso tempo al Daesh la possibilità di creare danni, che ritardino l’offensiva a Raqqa. Si combatte anche alla periferia di Hindah, verso Tabqa, lungo la Halap ar Raqqah Road. Una volta che il centro abitato sarà stato preso, le SDF proseguiranno a Est verso la roccaforte dello Stato Islamico.

Isis a Raqqa è circondato su 3 lati, a cui presto si aggiungerà il quarto

Isis a Raqqa, perciò ora è circondato su tre lati, a cui presto si aggiungerà il quarto. Una volta che le manovre saranno state ultimate, sarà conclusa la quarta fase dell’operazione Wrath of Euphrates. A quel punto comincerà la quinta e ultima, l’invasione della roccaforte. Daesh non ha libertà di movimento e non può ricevere aiuti dall’esterno, in quanto non controlla più le strade verso Tabqa e Deir ez-Zor. Nemmeno da sud, in quanto la Coalizione internazionale monitora costantemente l’area ed è pronta a intervenire al minimo segnale di pericolo. Di conseguenza, lo Stato Islamico può contare solo sulle forze all’interno della città e sui civili tenuti prigionieri e usati come scudi umani.

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