skip to Main Content

L’offensiva contro Isis a Mosul Ovest al via entro la prossima settimana

L’offensiva finale partirà entro i primi giorni della prossima settimana

Comincerà entro i primi giorni della prossima settimana la tanto attesa offensiva finale contro Isis a Mosul Ovest. Lo hanno annunciato i comandanti militari iracheni, spiegando di aver ricevuto l’ok dal presidente Haider al-Abadi nelle scorse ore. Le manovre, a seguito di ciò, sarebbero dovute iniziare sabato. Le cattive condizioni metereologiche, però, hanno reso obbligatorio rimandarle di qualche ora. L’obiettivo, infatti, è da subito dare il via a un’offensiva massiccia su più fronti in contemporanea, che non si fermi fino a che non si siano conquistati gli obiettivi previsti. Parallelamente, questa deve rendere immediatamente la vita difficile a Daesh. Ma, per portarla avanti, è necessario che tutto sia come pianificato, condizioni meteo comprese.

Ucciso a Kirkuk il capo della polizia militare Isis di Niniveh

Nel frattempo, non si arresta l’emorragia di comandanti Isis. Fuggiti, eliminati dai loro stessi compagni o uccisi dai raid aerei. L’ultimo in ordine di tempo a cadere, insieme a un suo luogotenente, è stato Abu Ahmed (vero nome Haqqi Ismail Hadidi). È stato ucciso in un attacco dell’operazione Inherent Resolve a Kirkuk. L’uomo era una figura chiave del Daesh. Era il capo della polizia militare nella provincia di Niniveh. La sua morte toglierà il freno alle fughe di massa dei jihadisti dai campi di battaglia, sempre più frequenti, limitate finora solo dalle durissime punizioni (la morte), inflitte proprio dalla polizia militare dello Stato Islamico quando scopriva tentativi del genere.

Isis chiude anche i tribunali della Sharia per reperire combattenti

Intanto, a Mosul Isis cerca come può di reperire risorse da schierare in prima linea. Dopo la recente chiusura degli uffici della Hisbah (la vigilanza), ora si è passati ai tribunali della Sharia. I poteri dei giudici Daesh, mandati a combattere al pari degli altri miliziani, è stato trasferito ai comandanti sul campo. I vertici dello Stato Islamico, infatti, si sono resi conto di non poter fare affidamento sui civili cooptati con la forza (donne comprese). Di conseguenza, anche grazie ai raid aerei, sanno di avere a disposizione meno forze di quelle di cui avrebbero bisogno e tentano di correre ai ripari in ogni modo.

 

 

Back To Top