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Nigeria, in corso guerre interne tra ISWAP e Boko Haram

Tra ISWAP e Boko Haram in Nigeria sono in corso guerre interne, fatte di vendette e segnali sotterranei

In Nigeria è in corso una lotta interna a Boko Haram e a ISWAP, soprattutto dopo l’uccisione di cinque importanti leader dell’ex ISIS nel paese africano. Questi sono: Ibn Usman, Hani Abdullahi, Abakar Shuwa, Abu Jibrillah e Abu Ali. Hanno perso la vita tutti nel corso di un recente raid dell’Aeronautica di Abuja su un campo di addestramento dei jihadisti nell’area di Tumbun Rego, che ha causato oltre 70 tra morti e feriti nelle fila del gruppo terroristico. Formalmente è stata l’intelligence locale a identificare e a monitorare il bersaglio prima dei raid. Secondo alcune fonti internazionali, però, l’informazione sull’ubicazione della base potrebbe essere arrivata da altri. E in particolare da miliziani di Boko Haram. Le ipotesi a riguardo sono due: la volontà di danneggiare la formazione rivale o una vendetta a seguito dei comportamenti “sconvenienti” adottati da ISWAP, una volta diventato il principale gruppo che opera nella nazione.

Dopo il boom del gruppo pro-ISIS, la situazione nel paese africano si sta rapidamente deteriorando, anche tra i jihadisti. Aumentano le defezioni

Di certo c’è che in Nigeria permangono tensioni non solo tra ISWAP e Boko Haram; ma anche all’interno di quest’ultima formazione. E’ indicativa la notizia, riportata da Eons Intelligence, sul salvataggio da parte delle forze armate di Abujia di un comandante di Boko Haram, sopravvissuto al tentativo di omicidio da parte dei suoi stessi compagni. Sembra, infatti, che l’uomo si volesse consegnare alle autorità insieme alla famiglia a seguito di forti dissapori su come il suo gruppo stesse gestendo la jihad e soprattutto i rapporti con la compagine pro-ISIS. Peraltro, secondo fonti locali, il suo non sarebbe un episodio isolato, ma ci sarebbero diversi altri leader e comandanti pronti a defezionare a seguito di come si stanno evolvendo gli eventi nel paese africano. La situazione in Nigeria, di conseguenza, rimane altamente volatile e fluida.

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