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Mali, la Giunta ora prende di mira le Nazioni Unite

La Giunta ora prende di mira le Nazioni Unite. Bamako decreta lo stop alla rotazione dei caschi blu di MINUSMA. Motivo: la missione ONU voleva indagare sui presunti massacri della Wagner a Moura

Il Mali, dopo aver di fatto cacciato la Francia dal paese, ora prende di mira i peacekeeper ONU. Bamako nei giorni scorsi ha bloccato ufficialmente la rotazione dei caschi blu della missione MINUSMA per “motivi di sicurezza”, dopo l’arresto di 49 soldati della Costa D’Avorio, avvenuto il 12 luglio con la motivazione che fossero dei mercenari. In realtà si trattava di personale di supporto alla missione nazionale che fa parte del contingente delle Nazioni Unite, tanto che Yamoussoukro ha chiesto il loro immediato rilascio. La causa del provvedimento della Giunta, in realtà, è legata alle richieste di MINUSMA, mai esaudite, di accedere alla città di Moura. Qui, secondo numerose denunce della popolazione locale, l’esercito maliano e i contractor russi della Wagner avrebbero compiuto un massacro di civili. La missione ONU voleva indagare per capire cosa sia accaduto effettivamente.

La crescente ostilità del paese africano verso le Nazioni Unite si è vista già in occasione del voto sul prolungamento di MINUSMA. Bamako vuole i peacekeeper fuori dal Mali ma, non potendo cacciarli, cerca di limitarne l’operatività

Le prime avvisaglie sulla crescente ostilità del Mali contro l’ONU e MINUSMA si sono viste già il 29 giugno, quando il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato l’estensione della missione nel paese africano. Durante i colloqui pre-voto, il rappresentante di Bamako al Palazzo di Vetro aveva affermato formalmente che il governo non permetterà mai ai caschi blu di effettuare indagini su presunti abusi dei diritti umani come parte del suo mandato. Poi, visto che il messaggio non sembrava essere stato recepito, è arrivato lo stop alla rotazione dei peacekeeper. Secondo gli analisti, peraltro, MINUSMA è percepita con un fastidio crescente dalla Giunta, che la vorrebbe fuori dalla nazione ma non può per gli obblighi onusiani. Soprattutto perché la forza internazionale opera in un’area strategica, quella settentrionale, che sembra sia divenuta di interesse per la Wagner russa. Di conseguenza, cerca di limitarne l’operatività affinché non sia più una minaccia.

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