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L’Italia finanzierà i campi per i migranti in Libia

L’intesa firmata nel corso della visita di Serraj a Roma

L’Italia fornirà fondi e formazione al Governo di unità nazionale libico (GNA) per aiutarlo nel contrasto al traffico illegale di migranti. L’intesa è stata firmata dal primo ministro Paolo Gentiloni e dal premier libico Fayez al-Seraj, in occasione della visita a Roma di quest’ultimo. Lo riporta Reuters, che ha avuto accesso alle carte. Il provvedimento fa parte del pacchetto di aiuti che l’Unione europea sta ponendo in essere per combattere il flusso di migranti sulle sue coste. I fondi, italiani, infatti, serviranno per finanziare i campi in Libia. Questi accolgono i profughi e i rifugiati. La questione, peraltro, sarà affrontata oggi a Malta dai leader UE. I 28 discuteranno sulle azioni da intraprendere per bloccare i barconi, che dal paese africano arrivano nel blocco attraverso il Mediterraneo.

L’accordo avrà oggi l’endorsement UE in occasione del summit a Malta

L’Intesa Italia-Libia sarà approvata ufficialmente dall’UE a Malta. Questa prevede che i fondi saranno usati per istituire e potenziare le strutture di accoglienza e permanenza. I migranti al loro interno, secondo quanto riporta Islam Media Analysis, avranno 2 scelte: rimanervi fino al momento del rimpatrio forzato o decidere di ritornare volontariamente nella loro nazione. A gestire le strutture sarà il ministero dell’Interno libico. L’Italia garantirà anche addestramento agli operatori nei campi. Inoltre invierà medicine e forniture mediche per i migranti. Peraltro, nell’occasione della visita di Serraj a Roma, l’Italia ha confermato ampio supporto al GNA e alle istituzioni militari e della sicurezza.

Nei campi si farà lo screening ai richiedenti’asilo e vi verranno mandati quelli illegali trovati in mare

La Libia oggi rappresenta il principale punto di partenza dal Nord Africa verso l’Europa. Quasi totalmente attraverso la rotta del Mediterraneo. Solo l’anno scorso dalle sue coste sono arrivati nell’Ue circa 181.000 migranti e quasi 4.500 sono morti in mare nel tentativo di farlo. L’idea dei campi è nata per fermare questo fenomeno, permettendo di imbarcarsi solo a chi ne ha diritto. Saranno le stesse strutture, infatti, (probabilmente con personale internazionale che si affiancherà a quello locale) a fare uno screening sullo status dei richiedenti asilo. Inoltre, i campi fungeranno da punti di raccolta dei migranti illegali che verranno intercettati in acqua. Questi verranno re-inviati in Libia, piuttosto che in Italia come avvenuto finora.

L’articolo sull’accordo di Reuters

La notizia di Islam Media Analysis sull’intesa

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