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Libia, UNSMIL: Presto la Conferenza Nazionale. Poi referendum e elezioni entro l’anno

UNSMIL: Il cammino in Libia verso la Conferenza Nazionale (Al Multaqa Al Watani), il referendum e le elezioni procede “nei binari”. Il primo evento si terrà tra febbraio e marzo e includerà tutte le componenti del paese. Gli altri due entro l’anno
In Libia il cammino verso la Conferenza Nazionale (Al Multaqa Al Watani), il referendum e le elezioni procede “nei binari”. Parola del capo di UNSMIl, la missione ONU nel paese africano, Ghassan Salamè. Questo ha incontrato il capo del Consiglio Presidenziale (PC) e del GNA, Fayez Sarraj, aggiornandolo sui progressi della road map. A proposito del primo evento, è stato confermato che si terrà presto (probabilmente tra febbraio e gli inizi di marzo) e che sono stati invitati tutti i partiti politici e le componenti della nazione, senza nessuna esclusione. Sugli altri due si è ribadito che entrambi si concretizzeranno entro la fine dell’anno, pur permanendo seri problemi di sicurezza generale, che a tratti sembra degenerare. Tempo per organizzarsi c’è e la Conferenza Nazionale sarà fondamentale come test. Sia per la gestione della sicurezza ad ampio raggio sia per l’avvio di un dialogo realmente costruttivo tra tutti gli attori locali.
Alcuni, però, non sono convinti della bontà di questo cammino. In primis il Gran Mufti del paese africano, Sheikh Al-Sadiq Al-Gheryani, il quale lo ritiene vago e un passo verso un salto nel buio
Il percorso intrapreso in Libia, però, non convince tutti. In primis il Gran Mufti del paese africano, Sheikh Al-Sadiq Al-Gheryani. Il religioso ha spiegato nel programma “Islam e Vita” dell’emittente tv Tanasuh che sostenere la Conferenza Nazionale e portare la nazione verso un salto nel buio. Ciò, in quanto l’evento è vago. Inoltre, esso è riservato “a coloro che hanno contrastato la rivoluzione e i suoi obiettivi. Solo i rivoluzionari, che sono stati la benzina della rivolta– ha affermato citato la Libya Observer -, sono assenti”. Per il Gran Mufti la soluzione alla crisi c’è, ma è diversa. Bisogna attivare la supervisione e il controllo sulle istituzioni esistenti, affinché siano responsabilizzati del loro operato. Ciò attraverso organi ufficiali, che puniscano anche chi viola la legge.