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Libia, una nave turca ha lanciato missili contro Haftar?

La guerra civile in Libia potrebbe subire una rapida evoluzione, se fosse confermato che una fregata turca di classe G (TCG) ha lanciato un missile contro un drone dell’LNA

La guerra civile in Libia potrebbe subire una rapida evoluzione, se fosse confermato che una fregata turca di classe G (TCG) ha lanciato almeno un missile contro un drone di Khalifa Haftar. Da ore si rincorre la notizia che la nave, sita a largo di Sabratha, avrebbe impiegato un RIM-66E-05 SAM contro un velivolo senza pilota dell’LNA. Mancandolo, si sarebbe schiantato al suolo vicino ad al-Ajaylat. Sui social media, inoltre, è stata diffusa l’immagine della carcassa del missile. Al momento, comunque, non ci sono dichiarazioni ufficiali in merito. Se, però, l’episodio fosse assodato, si tratterebbe di un intervento straniero diretto nella guerra civile a supporto di uno dei due attori. Oltre a scatenare una crisi a livello internazionale, in automatico sancirebbe che i partner che sostengono il Generale contro il GNA di Fayez Sarraj sono autorizzati a fare altrettanto.

Intanto, gli scontri tra Sarraj e Haftar proseguono su tre assi: A sud di Tripoli, a est verso Sirte e a ovest. Parallelamente, il GNA incrementa le misure per contrastare l’emergenza coronavirus

Intanto, in Libia proseguono violenti combattimenti tra le forze del GNA e l’LNA su tre assi: quello a sud di Tripoli, a est verso Sirte e a ovest presso l’aeroporto militare di Witiya. Le truppe di Haftar, però, negli ultimi giorni stanno subendo duri colpi e perdendo diversi uomini. Tanto che le unità di Bengasi a Washka e Rashfana hanno dovuto ripiegare su posizioni più sicure. Invece, riescono ancora a mantenere le difese presso la base aerea, nonostante i soldati di Sarraj ne abbiano già conquistato una parte. Nel frattempo, il governo occidentale adotta nuove misure per gestire la crescente emergenza coronavirus nel paese, mentre cominciano ad arrivare i primi aiuti dall’estero. E’ stata bloccata completamente l’importazione di beni nella nazione, a esclusione dei prodotti sanitari e quelli alimentari. Inoltre, si lavora per estendere il coprifuoco e ridurre il più possibile la presenza delle persone nelle strade.

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