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Libia, Serraj è costretto a scendere a compromessi con Haftar

La proposta di Serraj per far uscire il paese dall’impasse

Il premier libico, a capo del Governo di Unità Nazionale (GNA) FeyezFayez Al-Serraj, scende a compromessi con il comandante dell’operazione Dignity, il generale Khalifa Haftar. Lo riporta il Libian Express, spiegando che l’obiettivo del primo ministro è formate un mini governo per far uscire la nazione dall’impasse. A questo proposito, nei giorni scorsi Serraj annuncerà la proposta di un Consiglio militare unificato, che sarà comandato da Haftar in collaborazione con i vertici militari dell’intero paese. Parallelamente, scatterà un cessate il fuoco su tutti i fronti. Una volta che questo si sarà concretizzato, tutte le fazioni saranno incoraggiate a partecipare ad elezioni parlamentari al fine di costituire il mini-governo. Ciò aprirà lla posta per una nuova fase di transizione, che sarà inclusiva e velocizzerà il lavoro dell’Assemblea per la compilazione della Costituzione.

L’ipotesi gode già del sostegno internazionale

Sembra, peraltro, secondo le fonti citate dalla stampa che questa proposta abbia già incassato il sostegno da Algeria, Turchia, Tunisia ed Egitto. E che inoltre se ne starebbe discutendo attivamente nei circoli internazionali. Tanto che la stessa nuova amministrazione Usa sarebbe a favore dell’ipotesi. Alternativa che sarebbe stata illustrata da una delegazione del Parlamento algerino, in occasione di una visita a Washington. L’annuncio di Serraj è teso anche ottenere maggiore supporto dalla Russia. Ciò in previsione della sua prossima visita a Mosca, dove chiederà alla Federazione di convincere Haftar ad approvare l’iniziativa. Il GNA si trova ormai in grossa difficoltà. da una parte è sotto pressione dalle truppe  del generale. Dall’altra, si è appena aggiunto un nuovo nemico: la neocostituita Guardia Nazionale Libica (LNG).

La paura è che l’LNG diventi un ulteriore elemento di crisi nel paese

La nuova forza militare, guidata dal brigadier Mahmoud Al-Zagat (Al-Zigal), è formata da diversi gruppi armati. Questi provengono soprattutto da Misurata. Fa capo all’ex premier del GNA Khalifa Ghwell, autore di un tentato colpo di stato. La LNG non riconosce né il Governo di Unità Nazionale né Haftar. Proprio questa potrebbe essere la chiave per convincere il generale ad aderire alla proposta. L’idea è quella di unire gli sforzi per non permettere ai miliziani di espandere la loro influenza nel paese e portare ulteriore violenza. La LNG, infatti, rischia di diventare un ulteriore elemento di crisi nel paese e ,peraltro, non si sa quali obiettivi abbia.

L’articolo del Libyan Express sulla proposta di Serraj

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