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Libia, Sarraj non crede alla tregua di Haftar e adotta la “difesa attiva”

Sarraj risponde alla tregua umanitaria unilaterale, annunciata da Haftar per il Ramadan, con azioni di “difesa attiva”. Raid su convogli di carburante e depositi di armi e munizioni da Tarhuna a Witiya, passando per Ain Zara. Obiettivo: isolare l’LNA a sud di Tripoli prima che sia troppo tardi

Nuovo colpo di scena in Libia. Khalifa Haftar nei giorni scorsi ha annunciato una tregua umanitaria unilaterale durante il Ramadan, che però il governo di Fayez Sarraj ha di fatto rigettato. Tanto che le forze del GNA stanno avanzando su tutti i fronti, da Tarhuna dove continuano i bombardamenti, ad Abu Grein, passando per Ain Zara alla periferia di Tripoli, a Witiya. In tutti i casi è stata presa di mira la rete logistica e di supporto agli uomini di Bengasi. Non a caso, sono stati attaccati convogli che trasportavano carburante (soprattutto a Nesme) e depositi di armi e munizioni. Sventato anche un’offensiva dei Janjaweed, alleati del Generale, vicino alla capitale del paese africano. Le operazioni, formalmente, sono state effettuate tutte a “scopo difensivo”. In realtà, però, si lavora per isolare definitivamente il nemico e obbligarlo al ritiro o alla resa.

Il GNA non si fida del cessate il fuoco del Generale, in quanto i precedenti sono stati tutti violati. Oggi, però, è diverso rispetto al passato. Le controparti non sono più in equilibrio e i partner dell’uomo forte della Cirenaica sono stufi di pagare sempre di più per non avere risultati

Sarraj e il GNA non si fidano della tregua di Haftar e vogliono renderlo “inoffensivo” prima che sia troppo tardi. Il Generale, infatti, ogni volta che ha aderito a quelle precedenti, poco dopo le ha sempre violate attaccando a sorpresa. Di conseguenza, potrebbe cercare di prendere tempo per riorganizzarsi e lanciare una nuova offensiva a sorpresa dell’LNA. La situazione, però, in questo momento è diversa rispetto al passato. Finora le parti erano sostanzialmente in equilibrio mentre oggi, invece, l’uomo forte della Cirenaica è in forte difficoltà e rischia di perdere in breve tempo l’intera campagna. Non si esclude, peraltro, che sia stato obbligato a dichiarare la tregua dai suoi partner internazionali. Questi sono stanchi delle promesse disattese e dei costi sempre più elevati sostenuti per supportarlo. Perciò, potrebbero usare il coronavirus e il Ramadan come elementi per guadagnare tempo al fine di rimodulare le strategie sulla Libia.

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