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Libia, Sarraj attacca Haftar all’Aeroporto Internazionale di Tripoli
Le forze di Sarraj hanno lanciato una violenta offensiva contro l’Aeroporto Internazionale di Tripoli, controllato dall’LNA. Gli uomini di Haftar non potranno resistere a lungo al pressing. Poi, il GNA punterà a Qasr Ben Ghashir e Tarhuna
Le forze di Fayez Sarraj hanno lanciato un attacco in massa contro l’LNA presso l’aeroporto internazionale di Tripoli. I soldati del GNA, prima hanno assunto il controllo della Wadi Al Rabia Road. Poi, una volta assicurato un flusso diretto di rinforzi e rifornimenti, hanno preso di mira gli uomini di Khalifa Haftar all’interno dello scalo. L’offensiva, peraltro, è supportata dalla componente aerea (i droni turchi) e dall’artiglieria, schierata sull’asse di Al Khaleetat. Non a caso si registrano nell’area violenti scontri. Non sembra, però, al momento che le truppe di Bengasi riusciranno a resistere a lungo. Soprattutto in quanto sono a corto di risorse. Una volta bonificata la struttura, il prossimo obiettivo del governo riconosciuto sarà Qasr Ben Ghashir, quartier generale avanzato della prima linea del Generale. “Liberarlo” è propedeutico per prendere Tarhuna, l’ultima roccaforte dell’uomo forte della Cirenaica nell’ovest della Libia.
Intanto, è scaduta la tregua di Tripoli in relazione ai raid da Bani Walid verso sud. Questa era stata stabilita probabilmente per permettere ai contractors russi della Wagner di raggiungere Jufra in sicurezza
Peraltro, prossimamente ci potrebbe essere un incremento di raid delle forze del GNA contro veicoli sospetti di appartenere all’LNA o di trasportare rifornimenti per le truppe di Haftar verso Jufra. Nelle scorse ore, infatti, è scaduto lo stop ai raid su Tarhuna, Bani Walid e Nessma verso sud, che il governo Sarraj ha decretato a partire dal 25 maggio. Per quelli in direzione nord, invece, non c’è stata nessuna “tregua” temporanea. La della decisione non è stata motivata ufficialmente da Tripoli, anche se con ogni probabilità è legata al recente trasferimento dei contractors russi della Wagner dalla prima linea in una zona della Libia ritenuta più sicura. Di certo c’è, invece, che comunque ogni movimento è stato monitorato per evitare il rischio di sorprese.