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Libia, nessuna novità concreta dall’incontro Sarraj-Haftar negli UAE

Nulla di nuovo nell’incontro tra Fayez Sarraj e Khalifa Haftar sul futuro della Libia. Il capo del PC e il Generale ribadiscono che bisogna accelerare per arrivare a elezioni e unificazione delle istituzioni. Intanto, però, l’uomo forte della Cirenaica continua ad avanzare a Sud

L’incontro negli Emirati Arabi Uniti (UAE) tra Fayez Sarraj e Khalifa Haftar non cambia nulla sul futuro della Libia. Il capo del Consiglio Presidenziale (PC) e il Generale, infatti, hanno concordato di velocizzare il percorso per le elezioni e l’unificazione delle istituzioni della nazione. Questo mantra, però, era stato già ripetuto in precedenti summit tra i due e non apporta alcuna novità sulla crisi. Tanto che le truppe dell’LNA e le milizie alleate continuano ad avanzare a sud, arrivando a Traghen e ad al-Awainat. Ciò nonostante gli inviti di tutti ad astenersi da atteggiamenti che possano creare ulteriori rischi per la stabilità. Non a caso, infatti, la National Oil Corporation (NOC) è stata più prudente sulla ripresa delle attività a Sharara, il più grande giacimento di petrolio nel paese africano. Ha “passato la palla” all’uomo forte della Cirenaica, chiedendogli di intervenire per ripristinare le condizioni di sicurezza.

Scontro interno tra i miliziani sudanesi Minni Minnawi, che combattono al fianco dell’LNA a Sud. La base vuole essere pagata, in quanto il Generale ha fornito ampio supporto finanziario al gruppo. Se dovesse uscire dalle manovre, Haftar dovrà rivedere il loro impianto e le aspettative

Ma anche il Generale potrebbe presto avere dei problemi legati al Sud. Ciò grazie a uno scontro interno tra i membri del Movimento di Liberazione del Sudan (SLA o Minni Minnawi dal nome del suo capo), una delle milizie che supporta le manovre del Generale nell’area. Elementi del gruppo hanno lanciato un ultimatum ai vertici, intimando loro di pagare gli stipendi per la partecipazione alle recenti battaglie al fianco dell’LNA. Il capo dei dissidenti si chiamerebbe Siddiq Mustafa e avrebbe dato tempo due settimane per risolvere la questione. Altrimenti si minacciano ritorsioni di vario tipo. Anche perché lui stesso ha affermato che Haftar ha fornito al movimento grande supporto finanziario e logistico recentemente. Il gruppo è una delle punte di diamante dell’operazione di Haftar, in quanto i suoi membri sono veterani esperti e senza scrupoli o legami locali. Perciò, la sua eventuale uscita potrebbe obbligare il Generale a rivedere le manovre e le aspettative. 

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