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Libia, la LNG interviene nella crisi ad Abu Salim nel silenzio del GNA

La LNG, pur non riconoscendo il GNA, gli chiede di intervenire nel quartiere di Tripoli
Nuova mossa della Guardia Nazionale Libica (LNG) per conquistare sostegno popolare. La forza che fa capo all’ex premier del Governo di Unità nazionale (GNA), Khalifa Ghwell, autore di un tentato colpo di stato, è intervenuta sugli scontri in corso nel quartiere di Abu Salim a Tripoli. Lo riporta il Libyan Express. Questi vedono contrapposte due formazioni armate: Ghaniwa e Burki. Innanzitutto, l’LNG ha condannato l’impiego di armi medie e pesanti nella faida, avvenuta in un’area molto popolosa, in quanto hanno causato pesanti danni e la fuga di molte persone. La formazione, inoltre, ha chiesto al ministero dell’Interno del GNA di investigare sull’evento e di portare i responsabili davanti alla giustizia. Ciò pur non riconoscendo, come ribadito più volte, il GNA e la sua autorità. Infine, la Forza si è auto-promossa a mediatore per far tornare la calma nella zona e ha minacciato di intervenire con le armi.
Il testo della nota della LNG sulla crisi ad Abu Salim
“Stiamo facendo del nostro meglio per coordinarci con gli anziani e i notabili di Abu Salim – si legge in una nota dell’LNG -. L’obiettivo è innanzitutto contenere i combattimenti e poi raggiungere un cessate il fuoco. Non rimarremo da una parte a guardare che il conflitto coinvolga i civili – ha sottolineato il testo -. Se necessario entreremo in campo negli scontri per porvi fine e per garantire la vita dei residenti”. Secondo informazioni dei media libici, almeno 10 persone delle due parti in conflitto sono morte e molte altre sono state ferite finora. La battaglia va avanti con bombardamenti reciproci, su aree densamente popolate del quartiere. Anche con mezzi corazzati e carri armati.
Per Serraj e GNA è l’ennesimo pugno nello stomaco
Per il premier del GNA , Feyez al-Serray, quanto sta avvenendo è un ennesimo duro colpo al suo peso e a quello del governo in Libia. Finora, infatti, sembra che l’esecutivo non sia riuscito a decidersi su come intervenire per far cessare la battaglia. Se, invece, l’LNG vi riuscirà, si rischiano ripercussioni imprevedibili. Nel paese, infatti, sta crescendo il sostegno alla neocostituita forza di Ghwell. Questa ha anche cominciato a presenziare a inaugurazioni importanti e ha ottenuto recentemente l’endorsement dell’Alto Consiglio dei Notabili e Enziani (Elders). Di conseguenza, un suo successo così eclatante metterebbe una seria ipoteca sulla leadership di Serraj e sul futuro del GNA.
Si riducono le chances di sopravvivenza di premier e governo libico
Serraj può solo sperare che la Russia convinca in tempi brevi il comandante dell’operazione Dignity, il generale Khalifa Haftar. Questo dovrebbe aderire al suo piano per arrivare a un mini-governo. Oppure che la Nato schieri velocemente la sua missione di addestramento delle truppe libiche, come chiesto a Bruxelles dal GNA. Il concretizzarsi delle di almeno una delle due ipotesi, infatti, è l’unico modo che il Governo di Unità Nazionale ha per arginare la crescita dell’LNG e del peso di Ghwell. Altrimenti, si rischia seriamente una guerra civile in cui gli elementi in conflitto diventerebbero tre.
L’articolo del Libyan Express sulla mediazione della LNG ad Abu Salim