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Libia, l’Italia entra in campo: Buccino Grimaldi incontra Haftar

L’Italia entra in campo per contribuire a risolvere la crisi nel sud della Libia, nata con l’operazione militare di Haftar. L’ambasciatore Buccino Grimaldi incontra il Generale

Anche l’Italia si muove in Libia per cercare di risolvere la nuova crisi, alimentata dall’operazione militare di Khalifa Haftar a Sud. Il nostro ambasciatore nel paese africano, Giuseppe Buccino Grimaldi, ha incontrato il Generale ad Al-Rajma. Focus del colloquio, la situazione nella nazione e la cooperazione bilaterali su diversi dossier. La visita di Buccino Grimaldi segue quella del capo di UNSMIL, la missione ONU nello stato, Ghassan Salamé. Questo aveva esortato l’uomo forte della Cirenaica a sostenere la Conferenza Internazionale (Al Multaqa Al Watani), passaggio obbligatorio per le riforme costituzionali e le elezioni. Non ci sono conferme ufficiali, ma con ogni probabilità l’ambasciatore italiano ha fatto lo stesso. Finora, però, non sono arrivate notizie sulle reazioni o su commenti di Haftar relativi ai due incontri. E’ certo solo che i membri dell’LNA hanno preso pieno possesso delle infrastrutture a Sharara, il più grande giacimento di petrolio della Libia.

Nel frattempo le manovre di Haftar proseguono. Le milizie alleate dell’LNA assediano e bombardano Murzuk. La popolazione è terrorizzata e attacca il CPO, Sarraj e UNSMIL per il silenzio su quanto sta avvenendo

Intanto, Haftar non sembra rallenta l’operazione militare nel sud della Libia. Le manovre si concentrano al momento nell’area di Murzuk, uno dei capisaldi dei Tabu, che hanno accusato il Generale di portare avanti una pulizia sistematica contro la loro tribù. La conferma che la situazione è grave arriva dal comandante della South Protection Force (SPF), Mohamed Tibawi. Questo, parlando con i media, ha affermato che la popolazione nella città è terrorizzata a seguito dei bombardamenti in corso. Le milizie alleate dell’LNA hanno stretto il centro abitato in un assedio e impediscono ai camion di entrare per portare generi di prima necessità. Soprattutto carburante. Sembra, peraltro, che gli aggressori non siano locali. Ma appartenenti a gruppi sudanesi, che combattono al fianco dell’uomo forte della Cirenaica. Gli abitanti locali hanno anche denunciato il Consiglio Presidenziale (PC), Fayez Sarraj e UNSMIL per il silenzio sul “massacro” in corso.

Photo Credits: Libya Observer

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