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Libia, il referendum in vista delle elezioni si potrebbe tenere a febbraio

Il referendum costituzionale in Libia si potrebbe tenere a febbraio del 2021, forse il 17. Lo ha ipotizzato il capo HCS, Al-Mishri Ciò affinché tutto sia pronto per le elezioni del 21 dicembre, come ha stabilito il LPDF a Tunisi

Il referendum costituzionale in Libia si potrebbe tenere a febbraio del 2021, probabilmente il 17. Lo ha ipotizzato il capo dell’Alto Consiglio di Stato (HCS) Khaled Al-Mishri, in un incontro con l’ambasciatore olandese nel paese africano, Lars Tummers. Focus del colloquio le relazioni bilaterali tra le due nazioni e gli ultimi sviluppi della situazione, compresi gli esiti del Libyan Political Dialogue Forum (LPDF). Se fosse confermata la data, o anche solo il mese, ci sarebbe tutto il tempo necessario per effettuare i passi propedeutici affinché le elezioni presidenziali e legislative si tengano il 21 dicembre dell’anno prossimo, come stabilito dal LPDF a Tunisi. Peraltro, Fayez Sarraj ha appena destinato fondi alla L’Alta Commissione per le Elezioni Nazionali (HNEC), affinché possa poter lavorare con tranquillità ed efficienza per il voto.

Intanto, però, il GNA bacchetta l’UE sul supporto ad Haftar e su Irini

Il GNA, però, parallelamente ha criticato la posizione UE nei confronti della crisi libica. L’occasione è stata la visita di una delegazione dell’Unione Europea nel paese africano. Il ministro della Difesa del GNA, Salah El-Din Al-Namroush, ha ricordato che l’Europa non ha preso una posizione ferma e univoca nei confronti dell’offensiva di Khalifa Haftar contro Tripoli, l’unico legittimo governo riconosciuto e supportato dalle Nazioni Unite. Inoltre, ha condannato il fatto che alcuni stati del Vecchio Continente abbiano supportato il Generale e l’LNA soprattutto dal punto di vista delle informazioni d’intelligence. Infine, si è detto contrario all’operazione Irini per le sue limitazioni. Questa si occupa di monitorare l’embargo sulla vendita delle armi, esclusivamente attraverso controlli in mare. Il supporto – ha denunciato – però arriva per via aerea e terrestre. Comunque, rimane la disponibilità ad aprire una nuova pagina nelle relazioni con l’UE, basata su fiducia, trasparenza e rispetto reciproci.

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