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Libia, Haftar intensifica l’offensiva a Tripoli ma non buca le difese del GNA

L’offensiva di Haftar a Tripoli, seppure intensificata, non riesce a penetrare le difese del GNA. Le forze di Sarraj, intanto, cercano di chiudere l’LNA in due gruppi separati e isolati

L’offensiva di Khalifa Haftar a Tripoli non riesce a penetrare le difese delle forze del GNA. L’LNA sta attaccando a sud diverse aree della capitale libica, ma finora non ha ottenuto nessun risultato. Le truppe di Fayez Sarraj, infatti, resistono anche grazie alla ripresa delle operazioni aeree. I caccia, dopo una violenta tempesta di sabbia, sono tornati a volare e hanno colpito ripetutamente gli assetti avanzati del Generale. Ciò ha permesso ai soldati di riprendere per alcune ore Al-Hira, arrivando alle porte di Gharian. L’obiettivo è prendere definitivamente l’area e poi dividere le milizie dell’uomo forte della Cirenaica in due gruppi separati e isolati, avanzando fino a Kikla. In questo modo tutta l’area occidentale del paese africano, fino al confine con la Tunisia sarebbe chiusa e Haftar perderebbe l’unica rotta da cui passano rinforzi e rifornimenti per l’asse ovest. A quel punto, potrebbe attaccare solo da est. 

Le truppe del Generale cercano in ogni modo di mantenere il controllo dell’aeroporto di Mitiga. Perderlo metterebbe a rischio la superiorità aerea e l’intera campagna in Libia. Peraltro si avvicina il Ramadan

L’LNA, invece, cerca in tutti i modi di mantenere il controllo dell’aeroporto internazionale Mitiga. Lo fa attaccando le forze del GNA nell’area circostante per allargare la “bolla di sicurezza” attorno allo scalo. Perderlo per Haftar significherebbe mettere a rischio la superiorità aerea e quindi l’intera offensiva. La sua campagna, infatti, si basa soprattutto sull’air power, al pari delle difese di Sarraj. Ma entrambi gli schieramenti hanno assetti limitati, che usano solo per attaccare obiettivi sul terreno e non effettuano dogfight tra loro. Le truppe di Sarraj, però, continuano a minacciare lo scalo. Di conseguenza, nella zona c’è una situazione di stallo con conquiste e perdite di terreno continue. Questa situazione, nonostante veda Tripoli sotto attacco, avvantaggia il capo del PC. L’uomo forte della Cirenaica, infatti, non ha risorse per resistere a lungo in una guerra di posizione. Soprattutto perché questa dovrà necessariamente rallentare a seguito del Ramadan. Ecco perché sta intensificando gli sforzi per chiudere al più presto la partita.

La Russia prende posizioni più nette sulla guerra civile nel paese africano. Lavrov attacca la Francia, mentre un alto diplomatico di Mosca avrebbe chiesto all’LNA di cessare il fuoco e fermare l’offensiva contro Tripoli

I partner locali e internazionali di Haftar, però, diventano sempre più nervosi. Le milizie libiche cominciano ad abbandonare il Generale, mentre la Francia è al centro delle critiche di Tripoli e di altri governi. Inoltre, la Russia – che finora aveva sempre esortato blandamente le parti a porre fine alle ostilità e a riprendere il dialogo politico – ha cambiato il passo. Secondo fonti locali, alti diplomatici di Mosca avrebbero chiesto all’LNA di cessare il fuoco e interrompere l’offensiva sulla capitale del paese africano. Lo stesso ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, in occasione della Conferenza Internazionale sulla Sicurezza di Esca è tornato a ribadire che deve fermarsi subito il conflitto armato. Inoltre, ha fatto un’affermazione interessante, che sembra essere diretta contro Parigi:“Gli attori esterni non devono esercitare influenza unilaterale sulla situazione, ma coordinare le loro azioni negli interessi di ottenere le misure previste sotto gli auspici delle Nazioni Unite”.

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