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Libia, Haftar chiama a raccolta tutte le forze per l’offensiva a Tripoli

Haftar chiede a tutti di prepararsi per la battaglia contro i partiti politici islamici

Il generale Khalifa Haftar, a capo dell’operazione Dignity in Libia, ha dato ordine alle sue truppe di prepararsi per la battaglia a Tripoli. Lo ha fatto con una dichiarazione ufficiale, nella quale invita tutte le forze lealiste nella regione occidentale a essere pronte a muovere verso Tripoli. Il generale ha fatto sapere che le sue unità e quelle dei lealisti andranno a difendere la città contro il caos che vi regna attualmente. Questo per Haftar sarebbe stato creato dai partiti politici islamici, sostenuti da paesi stranieri come il Qatar. La nazione, infatti, è stata fortemente criticata dal capo dell’operazione Dignity in quanto finanzierebbe le milizie che stanno destabilizzando la zona.

La dichiarazione di Haftar in cui annuncia l’operazione per liberare la città della Libia

“Chiedo lo stato di emergenza e la mobilitazione di tutte le truppe – riporta la dichiarazione di Haftar. L’obiettivo è ingaggiare un conflitto che farà cessare la presenza delle milizie a Tripoli, che mette in pericolo le vite dei libici”. Peraltro, oltre a mobilitare tutte le sue forze, il generale ha chiesto che le manovre avvengano con in coordinamento con le Forze Armate della Libia a Tripoli e con il Consiglio presidenziale del Governo di accordo nazionale (GNA). A proposito, ha lodato gli sforzi delle truppe del GNA contro quelle del National Salvation Government (NSG) di Khalifa Ghwell. Tempo fa c’erano stati già degli scontri nella città. Poi, si era arrivati a una tregua che però non ha retto molto ed è tornata la violenza.

Se Haftar arriverà a Tripoli si rischia un massacro

Se realmente Haftar entrerà a Tripoli con il suo esercito si rischia il massacro. Ghwell, infatti, oltre alle diverse brigate di Misurata può contare anche sulla Guardia Nazionale Libica (LNG): una forza ufficiale che continua a prendere peso nel paese, a scapito del generale e del GNA. Questa è comandata dal brigadier Mahmoud Al-Zagat (Al-Zigal) ed è composta da diversi gruppi armati, provenienti soprattutto da Misurata. Sono combattenti ben armati, disciplinati e addestrati, che non cederanno facilmente il terreno. In particolare dopo che le promesse ricevute in occasione dell’ultima tregua non sono state mantenute dalle controparti.

Cosa faranno le brigate tripoline fedeli al GNA?

L’unica incognita in questa situazione è come sarà accolto Haftar. Il generale, infatti, è stato dichiarato tempo fa “persona non grata“ da tutte le brigate presenti a Tripoli. Ciò, però, era prima dell’accordo con Serraj e degli scontri nella città libica. Che le milizie fedeli al GNA non riescono a risolvere. Di conseguenza, o manterranno la loro posizione con il rischio di essere sconfitti nella zona. O accetteranno il comandante dell’operazione Dignity. Con tutti i rischi che ciò comporta.

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