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Libia, è guerra di nomine a Sirte tra il GNA e il generale Haftar

Le brigate Al-Bunyan Al-Marsoos scelgono Ahmed Abu Shahma come governatore militare, dopo elezione a sindaco di Mukhtar Al-Maadani.
In Libia la guerra tra il Governo di Unità Nazionale (GNA) e il generale Haftar si sposta sul piano politico. Il terreno è quello di Sirte, appena riconquistata dai miliziani Isis. A poche ore dall’annuncio della liberazione della città è stato nominato un sindaco: è Mukhtar Al-Maadani ed è considerato vicino al comandante islamista. La risposta del GNA e delle forze fedeli non si è fatta attenere. Nelle scorse ore i comandanti militari delle brigate Al-Bunyan Al-Marsoos hanno scelto il brigadier Ahmed Abu Shahma come governatore militare della città costiera. In particolare, c’è il timore che Al-Madaani possa consegnare Sirte nelle mani dell’operazione “Dignità” di Haftar. Decisione totalmente inconcepibile per i militari, soprattutto dopo le numerose perdite che hanno subito nei 7 mesi dell’offensiva.
Si teme che Sirte possa essere consegnata al generale islamista
Le paure sono legate ad alcune esternazioni del portavoce dell’operazione “Dignità” la settimana scorsa. Questo aveva affermato che “la guerra a Sirte non è stata per il bene della nazione. Ma è stata condotta per sostituire al-Qaeda a Isis”. L’elezione a sorpresa dei Al-Maadani ha poi gettato benzina sul fuoco. Questa ha suscitato rabbia sia tra le brigate Al-Bunyan Al-Marsoos sia tra numerosi attivisti sui social media in Libia e all’estero. Il neo sindaco, infatti, lo scorso aprile era apparso in un video in cui sosteneva apertamente Khalifa Haftar e l’operazione “Dignity”. Il filmato, girato ad Almarj (roccaforte del generale ad Est), mostrava anche mezzi militari e armi che sarebbero state destinate al dipartimento di polizia di Sirte. L’accusa, quindi, è che la sua elezione fosse pianificata a esclusivo vantaggio di Haftar e non per il bene dell’area.
Decisione inaccettabile per le brigate, che hanno subito pesanti perdite nei 7 mesi dell’offensiva anti-Isis
Sirte è stata liberata dopo 7 mesi di aspri combattimenti, in cui le milizie alleate al GNA hanno subito perdite pesanti. Si parla di 712 morti e 3.211 feriti. Almeno secondo fonti dell’ospedale di Misurata, citate dalla stampa locale. La città del nord della Libia è nota anche in quanto vi è nato e morto Muammar Gheddafi. E’ stata una roccaforte dei lealisti del Rais nella Guerra Civile Libica del 2011. Tra febbraio e giugno 2015, durante la seconda guerra civile, la città è stata conquistata dalle milizie Isis, che l’hanno controllata fino ad agosto del 2016. Qui le forze fedeli al GNA le hanno espulse da quasi tutta la città. Sirte è poi stata definitivamente liberata dal Daesh il 6 dicembre.