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Libia, gli Usa si schierano ufficialmente con Sarraj e contro Haftar-Russia

Gli Usa si schierano apertamente a favore del GNA di Sarraj. L’LNA di Haftar interrompa l’offensiva su Tripoli per facilitare la nostra cooperazione e la Russia smetta di sfruttare il conflitto

Gli Usa sono entrati direttamente nella partita sulla crisi in Libia e lo fanno in modo netto a favore di Fayez Sarraj. L’occasione è stata l’incontro dello U.S-Libya Security Dialogue a Washington, che ha prodotto una dichiarazione molto eloquente: “Gli Stati Uniti esortano l’LNA a porre fine alla sua offensiva a Tripoli. Ciò faciliterà ulteriormente la nostra cooperazione bilaterale per prevenire indebite interferenze straniere, rafforzare l’autorità legittima dello stato e affrontare le questioni alla base del conflitto”. Inoltre, si legge nel testo che la delegazione americana ha sottolineato il sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale del paese africano, di fronte ai tentativi della Russia di sfruttare il conflitto contro la volontà del popolo. Di fatto, Khalifa Haftar ha un nuovo nemico e Mosca è avvertita. 

In settimana l’Assistant Secretary del dipartimento di Stato (DoS) Usa per il Vicino Oriente, David Schenker, sarà in Italia per discutere di Libia. Il cambio improvviso di postura degli Stati Uniti è formalmente legato al contrasto a Isis, ma in realtà non è chiaro a cosa sia dovuto

Peraltro, l’Assistant Secretary del dipartimento di Stato (DoS) Usa per il Vicino Oriente, David Schenker, sarà in settimana in Italia per discutere proprio del dossier Libia. L’alto funzionario, prima volerà in Francia. Obiettivo: discutere con omologhi locali e UK degli Sviluppi in Medio Oriente. Poi, si sposterà a Roma. Qui parteciperà a incontri con membri della MFO (Multinational Force and Observers) e avrà bilaterali con le autorità del nostro paese sul conflitto nel paese africano. L’intera missione è prevista dal 18 al 22 novembre. Gli Stati Uniti finora avevano mantenuto una posizione equilibrata tra Sarraj e Haftar, non intervenendo a favore di nessuno dei due, ma solo per la fine di una generica crisi nella nazione. Recentemente, invece, c’è stato un cambio di passo importante. Formalmente in quanto la guerra civile avvantaggia la rinascita di Isis, ma in realtà non è chiaro a cosa sia dovuto.

Il pericolo Daesh in Libia, però, è confermato. Come la prosecuzione dei raid di AFRICOM su obiettivi dello Stato Islamico nel paese africano

Sullo Stato Islamico, però, gli Stati Uniti hanno ragione. Tanto che nei giorni scorsi diversi gruppi di miliziani Daesh hanno giurato alleanza al nuovo Califfo: Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi. Secondo fonti locali fanno parte della Wilayat (provincia) “Barqa”, che opera nella Cirenaica. A proposito, infatti, il segretario alla Difesa (SoD) Usa, Mark Esper, ha appena fatto sapere che Wahington ritiene estremamente importante la lotta al terrorismo in Libia e che AFRICOM (il comando americano per le operazioni militari in Africa) continuerà i raid per eliminare i miliziani Isis e degli altri gruppi nel paese africano. Anche perché le operazioni sono tutte autorizzate dal GNA di Sarraj e, probabilmente, fanno comodo anche ad Haftar, che non si è mai lamentato ufficialmente degli strike stranieri sui jihadisti.

Photo Credits: U.S. Embassy in Libya

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