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Libia, continua lo stallo a sud di Tripoli in attesa dell’incontro Haftar-Macron

L’LNA di Haftar e le forze GNA continuano a scontrarsi a Wadi Al Rabie, Ain Zara e all’aeroporto Mitiga. Continuano lo stallo e i rad aerei a sud di Tripoli, mentre le forze di Bengasi cercano di tenere lontano il nemico da Gharian

Continua in Libia lo stallo militare tra le forze del GNA e quelle di Khalifa Haftar. Le zone a sud di Tripoli più interessate dagli scontri tra le truppe di Fayez Sarraj e l’LNA sono Wadi Al Rabie, Ain Zara e la strada per l’aeroporto internazionale di Mitiga. Per ora nessuno dei due contendenti prevale sull’altro. C’è una sorta di equilibrio, interrotta solo dai raid aerei del generale, che cercano di indebolire le difese nemiche. Inoltre, le milizie di Bengasi cercano in ogni modo di allontanare i militari da Gharian. Qui c’è la base principale da cui partono i caccia dell’uomo forte della Cirenaica, diretti alla capitale. Inoltre, nell’area passano tutte le rotte di rifornimento per i suoi assetti, in particolare quelle legate al carburante. Queste, infatti, hanno intensificato gli sforzi ad Aziziyah, ma sono state respinte.  

Grande attesa per l’incontro tra di mercoledì il Generale ed Emmanuel Macron. Il presidente francese confermerà il sostegno a Sarraj e la richiesta di cessate il fuoco incondizionato o darà altro tempo ad Haftar? Il primo test sarà il CAE di oggi da cui uscirà una nuova dichiarazione sulla Libia

Intanto, c’è grande attesa per l’incontro di mercoledì a Parigi tra Haftar e il presidente francese, Emmanuel Macron. Questo nei giorni scorsi ha confermato il sostegno a Sarraj, spiazzando il Generale. L’unica ancora di salvezza che gli ha lanciato è stata la richiesta di un immediato cessate il fuoco senza condizioni, che lo salverebbe in quanto la guerra civile si concluderebbe formalmente senza vincitori né sconfitti. L’uomo forte della Cirenaica, però, tenterà il tutto per continuare l’offensiva a sud di Tripoli. Tanto che non l’ha rallentata nemmeno durante il Ramadan. L’occasione sarà quindi la cartina tornasole per capire se realmente Parigi si è allineata alla maggior parte della comunità internazionale o se quello di Macron era solo un bluff. Il primo test, comunque, ci sarà oggi con il meeting del Consiglio Affari Esteri (CAE) UE, dove i capi delle diplomazie europee metteranno a punto una nuova dichiarazione sulla Libia.    

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