L’allegato zip dell’email “PURCHASE ORDER” contiene un file bat. Questo esegue un PS, che infetta la macchina con il malware. I dati rubati sono esfiltrati via SMTP.
Libia, cominciano i negoziati del JMC 5+5 a Ginevra

Cominciano a Ginevra i negoziati, mediati dall’ONU del JMC 5+5. Le basi di partenza sono buone, ma rimangono nodi importanti da sciogliere
Sono cominciati a Ginevra i negoziati intra-libici per la soluzione della crisi nel paese africano e la ripresa del dialogo politico. I colloqui, mediati dall’ONU, sono nel formato Joint Military Commission (JMC) 5+5 e vedono coinvolti esponenti delle forze del GNA e dell’LNA. C’è grande speranza per gli esiti, sia in ambito interno sia internazionale. I rappresentanti di Fayez Sarraj e della Cirenaica, infatti, partono forti di intese siglate dalle parti nei recenti appuntamenti a Bouznika e Hurghada. Il primo obiettivo sarà raggiungere un cessate il fuoco duraturo, fondamentale per riprendere il cammino verso la formazione di un governo nazionale unificato e le elezioni. Rimangono, però, dei nodi importanti da sciogliere: in primis il destino di Sirte e Jufra, oggi controllate dalle truppe di Khalifa Haftar, e sui cu si spinge per la smilitarizzazione. Inoltre, c’è la questione dei combattenti/istruttori stranieri, che forniscono supporto ai due attori.
Gli incontri tra esponenti del GNA e dell’LNA si concentrano su tre assi: sicurezza, politica ed economia. Priorità: cessate il fuoco duraturo tra Sarraj e Haftar
A Ginevra, infatti, il JMC 5+5 discute su tre assi: politico, economico e sicurezza. I negoziati dureranno fino al 24 ottobre, quando dovrebbe essere diffuso un documento comune sotto gli auspici dell’ONU. Questo, se tutto andrà secondo i piani, sarà la base su cui verranno costruiti il cessate il fuoco duraturo e le riforme necessarie per arrivare al voto. Inoltre, ci dovrebbero essere le dimissioni di Sarraj e la nascita di un nuovo Consiglio Presidenziale (PC), formato da un membro per ognuna delle tre regioni (Tripolitania, Cirenaica e Fezzan) e guidato – almeno per il momento – da un rappresentante della capitale. Peraltro, non si esclude che questo possa essere lo stesso Sarraj, anche se gli analisti internazionali pensano che l’attuale premier potrebbe fare un passo di lato in vista delle possibili elezioni di marzo, a cui con buona probabilità si candiderà.