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Libia, comincia l’operazione anti-Daesh nella regione centrale

Libia, l’aeronautica di Tripoli avvia l’operazione anti-Isis Asifat Wattan da Sirte ad Al-Khumus e Al-Jufra

In Libia è cominciata l’operazione anti-terrorismo contro Daesh, annunciata nelle scorse ore dal Consiglio Presidenziale di tripoli. Le manovre contro lo Stato Islamico, che si chiamano Asifat Wattan (Tempesta Nazionale) e si svolgono nella regione centrale, per ora verranno condotte dall’aeronautica del paese nord africano. I caccia di Tripoli, ha spiegato un portavoce della sala situazione del Governo di Accordo Nazionale (GNA), potranno essere sia di ricognizione sia offensive. Gli apparecchi sorvoleranno l’area da Sirte ad Al-Khumus e Al-Jufra, alla ricerca dei terroristi Isis superstiti. La guida delle manovre, comunque, è affidata alla Forza Anti-Terrorismo, che potrà anche predisporre incursioni di terra contro i jihadisti. L’obiettivo è eliminare le ultime sacche di resistenza dei miliziani nel quadrante, per evitare possibili tentativi di nuovi attacchi. Soprattutto a Sirte e nelle zone limitrofe, dove si ritiene ci sia la maggior concentrazione di terroristi.

Non ci sono riferimenti a possibili azioni di Tripoli nel sud, dove non opera solo Daesh. Ma anche AQIM e i più importanti gruppi criminali del paese africano

Non c’è, invece, alcun riferimento a possibili azioni di Asifat Wattan nel sud della Libia. E’ qui, come aveva denunciato anche il sindaco di Sabha, che ci sono più terroristi. Non solo dello Stato Islamico, ma anche di al-Qaeda nel Maghreb Islamico (AQIM) e di altre formazioni come i gruppi di ribelli chadiani. Tanto che proprio le forze del generale Khalifa Haftar (operazione Dignity) li hanno bombardati nei giorni scorsi. Non solo. Gli Usa poco tempo fa avevano effettuato un attacco aereo a Ubari, uccidendo un capo di AQIM. Qui, peraltro, gruppi come Daesh fanno affari con i criminali e le tribù locali. In particolar modo nel traffico di droga, armi ed esseri umani. Di conseguenza, la zona meridionale e lungo i confini è quella più pagante in termini di lotta al terrorismo e stabilizzazione per il paese africano.

Sembra che il GNA punti a eliminare solo i pericoli più imminenti, lasciando ad altri l’incombenza di affrontare quelli radicati. Soprattutto in vista dell’elezione del presidente del HCS

Sembra, invece, che il GNA abbia lanciato l’operazione Tempesta Nazionale per eliminare solo una possibile minaccia imminente ai territori controllati in Libia. Affidandosi ad altri, come le forze internazionali e lo stesso Haftar, per gestire i pericoli provenienti dal sud. Più radicati e difficilmente neutralizzabili, senza scontentare anche parte della popolazione locale, che su di essi trae guadagni. A maggior ragione del fatto che domenica si dovrebbe votare per eleggere il presidente dell’Alto Consiglio dello Stato (High Council of the State, HCS), attualmente – seppur con alcune frammentazioni – è vicino a Serraj. Infatti, l’attuale numero uno, Abdulrahman Sewehli, si candiderà per un terzo mandato e ci sono buone chances che lo ottenga.

 

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