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Libia, al via la controffensiva di Sarraj a Witiya e Qasr Ben Ghashir

Al via la nuova controffensiva del GNA a Witiya e Qasr Ben Ghashir. Le forze di Sarraj, dopo aver preso tutta la costa da Abu Grein alla Tunisia, lanciano un doppio attacco sull’LNA
E’ cominciata in Libia la nuova controffensiva del GNA contro l’LNA, dopo la conquista di tutta l’area costiera da Abu Grein alla Tunisia. Le forze di Fayez Sarraj hanno lanciato violenti attacchi contro Witiya e Qasr Ben Gashir, rispettivamente l’aeroporto militare avanzato di Khalifa Haftar e il suo quartier generale nell’area di operazioni a sud di Tripoli. Da alcune ore sono in corso violenti bombardamenti e sono in arrivo numerosi camion di soldati. L’obiettivo è prima indebolire le difese nemiche, poi lanciare una massiccia invasione di terra che coinvolgerà anche l’aeroporto internazionale. Alle truppe del Generale asserragliate all’interno del primo scalo, peraltro, era stato un ultimatum per arrendersi. Questo, però, è scaduto nelle scorse ore. Di conseguenza, i militari del governo occidentale hanno cominciato ad avanzare per acquisirne il controllo con le armi.
Haftar è sempre più in difficoltà: i suoi uomini sono senza risorse e lui non ha modo di farli arrivare
Haftar, di contro, è sempre più in difficoltà. Non può più far arrivare rifornimenti alla sua prima linea, “a secco” di carburante e munizioni. Rischia, quindi, di dover cedere altro terreno velocemente. Le rotte marittime e terrestri sono bloccate. Rimane ancora in piedi quella aerea. Queste, però, è limitata alla nuova pista di Tarhuna e appena sufficiente per inviare risorse fondamentali all’LNA a sud di Tripoli per resistere alla controffensiva di Sarraj. Inoltre, se i soldati nemici avanzassero ancora, c’è il concreto pericolo che perda anche questa, mettendo in una seria ipoteca l’intera campagna. Neutralizzare ogni linea di rifornimento e conquistare la costa, grazie al sostegno crescente della Turchia, per il governo occidentale si è rivelato vincente. Il Generale, invece, ha subito recentemente l’“allentamento” del supporto fornito finora dalla Russia e ha dovuto rimodulare la sua strategia, puntando sui raid aerei e gli attacchi dell’artiglieria, per risparmiare risorse preziose.