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Libia, al-Mishri: L’aggressione di Haftar a Tripoli è finita

Il presidente dell’HCS, al-Mishri: L’aggressione di Haftar a Tripoli è finita. Chi ha intrapreso la guerra non ha raccolto altro che dispiacere, mentre la vittoria ottenuta sarà motivo di orgoglio per tutti coloro che sono rimasti fermi durante il conflitto

L’aggressione di Khalifa Haftar contro Tripoli è finita. Lo ha affermato il presidente dell’Alto Consiglio di Stato (HCS) libico, Khaled al-Mishri, in un discorso alla popolazione per l’Eid Al-Adha, ricordando che in questo stesso periodo dell’anno scorso molte famiglie hanno festeggiato le celebrazioni nelle scuole e nei rifugi, a seguito degli attacchi dell’LNA. A proposito ha anche sottolineato che coloro che hanno intrapreso la guerra contro il GNA di Fayez Sarraj e la regione occidentale, “non hanno raccolto altro che dispiacere”. Inoltre, ha ribadito che la vittoria ottenuta contro il Generale sarà motivo di orgoglio per tutti coloro che sono rimasti fermi di fronte a questa aggressione. Nell’occasione al-Mishri ha ricordato anche che il Parlamento dovrebbe essere presente solo in una città del paese africano, spiegando di voler lavorare con la Camera dei Rappresentanti (HoR) di Tobruk per portare la nazione sotto una gestione e istituzioni unificate.

Si rafforza l’asse HCS-HoR sulla necessità di riprendere gli accordi di Skhirat. Resta da risolvere il nodo Sirte, che dovrebbe essere smilitarizzata. In cambio Sarraj potrebbe ottenere lo sblocco del petrolio

Le parole di al-Mishri rafforzano ancora di più l’asse HCS-HoR che si è creato recentemente, grazie alla mediazione del Marocco. Rabat, infatti, è riuscita a mettere d’accordo i due organismi sulla necessità di ripartire dagli accordi di Skhirat del 2015 per porre fine alla crisi in Libia e far ripartire il dialogo politico. Rimane, invece, ancora irrisolto il nodo principale per la tregua: la sorte di Sirte, reclamata dal GNA di Sarraj e tenuta con le unghie da Haftar. Nei prossimi giorni, però, si dovrebbe tenere il terzo incontro di alto livello Russia-Turchia sul paese africano, che lavorerà per smilitarizzare la città, in modo che non ci siano vincitori o vinti. Una soluzione che accontenterebbe anche l’Egitto, la cui “red line” non sarebbe violata. In cambio Tripoli potrebbe ottenere lo sblocco dei terminal e giacimenti petroliferi, al momento controllati dalla Wagner e da altri alleati dell’LNA.

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