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L’esercito iracheno sventa un nuovo attacco chimico Isis a Mosul

Isis voleva lanciare un attacco chimico contro i militari a Mosul ovest

L’esercito iracheno ha sventato un nuovo attacco con armi chimiche da parte di Isis a Mosul. Lo rende noto Alsumaria, citando una fonte militare. I soldati hanno arrestato un gruppi di miliziani del Daesh, che pianificavano un’aggressione con agenti nervini contro le truppe nel quadrante ovest della città. Questi sono stati bloccati durante un servizio di pattugliamento nel quartiere di al-Sihha. Nella perquisizione dell’edificio in cui si trovavano i jihadisti sono state trovate quantità di sostanze tossiche e diversi documenti, che confermavano l’imminente attacco. Non sono stati forniti, però, dettagli su quanti siano i fermati. Quali siano le loro identità o che tipo di agenti siano stati trovati. Presumibilmente, si tratta di gas di cloro, già usato in diverse occasioni in passato dallo Stato Islamico nella zona.

Si apre un nuovo fronte per accelerare la conquista degli ultimi 4 quartieri in mano a Isis

Intanto, le forze irachene hanno aperto un nuovo fronte contro Isis a Mosul. L’obiettivo è velocizzare la conquista degli ultimi 4 distretti ancora in mano al Daesh. Per far ciò, hanno assunto il controllo di Badush per poi dirigersi al 17 Tamuz (17 Luglio), Harmat, Mesherfa e Hawi al-Kanisa. Si punta a chiudere lo Stato Islamico in una zona sempre più stretta, in modo poi da procedere con l’assalto finale. Questo, anche se non ci sono conferme ufficiali, avverrà probabilmente presso la Grande Moschea (al-Nuri), dove nel 2014 Abu Bakr al-Baghdadi dichiarò la nascita del Califfato in Iraq e Siria. Avrà perciò un alto valore simbolico. Infatti, Isil morirà dove è nato.

Ad Hawija Isis scava trincee attorno alla città per evitare di perdere gli scudi umani

Isis, comunque, non è in grande difficoltà solo a Mosul. Ma in tutto l’Iraq. A ovest di Anbar avanza l’operazione per cacciare il Daesh fino al confine con la Siria, ad Annah, Rawa e Qaim. Anche nell’area di Kirkuk procedono le manovre per annientare i jihadisti. Questi ultimi sono ricorsi a uno stratagemma per cercare di resistere il più a lungo possibile. Ad Hawija, infatti, lo Stato Islamico sta scavando una grande e profonda trincea attorno a tutta la città. L’obiettivo è duplice. Da una parte rallentare i movimenti del nemico, in particolare le milizia paramilitari sciite PMU che operano in zona. Dall’altra prevenire che la popolazione locale possa fuggire. L’ultima arma dei miliziani, infatti, sono i civili usati come scudi umani. Vantaggio che i fondamentalisti non possono perdere, pena la loro sopravvivenza.

 

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