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Le Forze Armate in Italia migliorano le capacità di contrasto ai droni ostili

Cresce in Italia la capacità delle Forze Armate di contrasto a droni ostili. I Fucilieri dell’Aria dell’Aeronautica Militare qualificati per impiegare in autonomia i sistemi di Counter Unmanned Aerial System (C-UAS)

Le Forze Armate in Italia incrementano le capacità di contrasto ai droni ostili (rogue drones). Una squadra di Fucilieri dell’Aria del 16esimo Stormo dell’Aeronautica Militare ha acquisito la qualifica a operare in autonomia con sistemi elettromagnetici per il contrasto all’uso illegittimo dei Velivoli Senza Pilota – Counter Unmanned Aerial System (C-UAS). Sono sistemi radar di rilevamento, con ottiche diurne e notturne e dispositivi per l’interdizione elettronica. Lo scopo è neutralizzarli inibendone il volo prima che raggiungano un bersaglio sensibile. Assicurando quindi la necessaria sicurezza a infrastrutture, mezzi e persone. In particolare per la protezione di aeroporti, infrastrutture critiche o siti sensibili. L’attività è nata grazie a una collaborazione tra l’Arma Azzurra e IDS “Ingegneria Dei Sistemi”. Questa è una società italiana che fornisce ricerca, innovazione e tecnologie per la sicurezza nei settori aeronautici e dei sistemi senza pilota.

Le recenti invasioni di droni all’interno dei perimetri negli aeroporti UK conferma che le capacità di neutralizzarli sono sempre più importanti per la sicurezza. Anche in Italia

Le nuove capacità anti-droni dell’Aeronautica Militare sono estremamente importanti per la sicurezza in Italia. Soprattutto dopo quanto sta avvenendo nel Regno Unito). In diversi casi, di cui l’ultimo solo poche ore fa a Heathrow, Velivoli a Pilotaggio Remoto Pilota (APR/UAV) sono entrati nei perimetri negli aeroporti, obbligando i gestori degli scali a interrompere tutte le partenze dei voli fino a che non sia stata risolta la violazione. Finora si è trattato di incidenti, ma c’è l’elevato rischio che qualcuno possa usare questi piccoli aerei con scopi criminali o terroristici. D’altronde, gruppi come Isis sono esperti nel loro impiego per attaccare i nemici in teatri come l’Iraq o la Siria. Tanto che le forze regolari e quelle della Coalizione sono dovute ricorrere ad armi speciali, chiamate anche “Drone Busters” o “Ammazza Droni”. Sono fucili che emettono segnali elettromagnetici, i quali interrompono le comunicazioni tra il pilota e l’apparecchio, facendolo precipitare.

Un articolo di Difesa e Sicurezza sul pericolo derivato dai droni per la sicurezza nazionale, in particolare da quelli hackerata attraverso il drone-jacking

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