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La cyberwarfare è nata ufficialmente nel 1983 col film War Games

War Games ha spiegato al mondo il concetto di cyberwarfare tra attori nazionali

La cyberwarfare tra nazioni è un tema emerso da poco sui media. Ma il Cinema lo affronta già dal 1983, grazie War Games – Giochi di Guerra. Il film, diretto da John Badham, non solo presenta 30 anni fa un argomento molto attuale. Ma vi inserisce gli stessi protagonisti di oggi: Usa e Russia in particolare. La differenza sostanziale, però, è che l’azione ostile degli hacker nella pellicola non è intenzionale. Anzi, nasce da un errore. Il protagonista credeva di essersi imbattuto in nuovi videogiochi. Invece nella vita reale è in corso una lotta per proteggere i rispettivi sistemi critici e disturbare l’avversario nel cyberspazio. Peraltro, nonostante trattasse un tema nuovo e insolito, il film fu un successo al botteghino. A fronte di un costo di 12 milioni di dollari, ne incassò circa 80 e ottenne anche tre nominations agli Oscar 1984: sceneggiatura originale, fotografia e sonoro.

La trama del film

La trama di War Games è abbastanza semplice. Il giovane hacker David Lightman cerca di introdursi nei sistemi di una nota casa di videogames, la Protovision, che sta per lanciare una collana di nuovi prodotti. Il ragazzo, però, per errore accede al super computer del NORAD (North American Aerospace Defense Command), che gestisce le minacce di attacchi atomici: il WOPR (War Operation Plan Response), che per svolgere i suoi compiti usa diverse simulazioni. David crede che siano i giochi cercati e avvia una partita a Guerra Termonucleare Globale contro il WOPR, assumendo il ruolo dei sovietici. Il sistema segnala invece un attacco nucleare imminente, facendo elevare al massimo i livelli di allerta negli Usa e armando le testate in risposta. Ovviamente Mosca rileva l’accaduto, che considera una provocazione e adotta le contromosse.

Il bene trionfa, confondendo e ingannando l’aggressore (deception)

David, arrestato dalla sicurezza Usa come spia, apprende quanto accaduto e spiega che si è intromesso nel WOPR per errore. Ovviamente nessuno gli crede e fugge per trovare il creatore del sistema: il professor Falken, per bloccare l’escalation atomica. I War Games. I due tornano al NORAD e convince i militari a prendere tempo, spiegando loro che gli attacchi russi sono solo simulati. Questi dopo alcune verifiche si tranquillizzano. Il problema rimasto è fermare il WOPR prima che dia avvio al contrattacco in automatico. Ciò grazie al fatto che è collegato ai siti dei missili ICBM e che invia loro algoritmi per trovare i codici di lancio. L’hacker, però, ordina al super computer di giocare a tris contro se stesso, ingannandolo e mandandolo in stallo. Inoltre lo confonde avviando diverse simulazioni di guerra. Alla fine il WOTR è battuto e appare il messaggio “Vincitore: Nessuno”.

Perché War Games è ancora oggi molto attuale

War Games è estremamente emblematico per diversi motivi. Innanzitutto illustra gli esiti a cui potrebbe portare la cyberwarfare. Inoltre, all’interno del film appare una tecnologia che è diventata la base dell’hacking moderno. Dalle telefonate in sequenza a tutti i numeri telefonici in una zona, ribattezzata”Wardialing” in onore della pellicola, al phreaking. L’insieme di tecniche impiegate per usare i telefoni pubblici senza pagare. Infine il WOTR invia un algoritmo brute force, una tecnica sfruttata ancora oggi per riuscire a bucare siti protetti nel cyberspazio. Infine, il sistema viene vinto grazie alla deception. L’unico messaggio contrastante nel film, invece, è quello alla fine della partita da David e il super computer: in certe situazioni “l’unica mossa vincente è non giocare”. Con l’evoluzione costante della tecnologia e dei cyber attacchi, oggi è imperativo giocare. Anche se, come insegna il film, bisogna farlo con prudenza.

La lista dei “giochi” del WOTR

La frase quasi stupita del super computer quando riconosce il professore Walken e scopre che l’unica mossa vincente è non giocare

 

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