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La Corea del Nord potrebbe cambiare rotta grazie alla “Tregua Olimpica”

La Tregua Olimpica potrebbe essere la base da cui partire per avviare un dialogo con la Corea del Nord
La Corea del Nord potrebbe riportare le prossime Olimpiadi invernali di PyeongChang al loro significato d’origine. Un periodo di pace o tregua in cui tutte le guerre in Grecia venivano sospese. Sempre più analisti, Infatti, sono convinti che Pyongyang possa usare la “Tregua Olimpica” per cercare il dialogo con la Corea del Sud e gli Stati Uniti. D’altronde il regime di Kim Jong-un ha già ultimato l’iter previsto per la partecipazione all’evento. Ciò che manca è solo l’avallo finale del dittatore. Nel periodo dei Giochi dal 9 al 25 febbraio, perciò, la nazione con buona probabilità si asterrà da ulteriori provocazioni. Che siano lanci di missili balistici ICBM o test nucleari. Questa, di conseguenza, potrebbe essere la base da cui avviare il dialogo. Anche perché la nazione non ha più tempo. Se non prende una decisione, a breve cominceranno a farsi sentire pesantemente gli effetti dell’ultima tornata di sanzioni sull’economia.
La Corea del Sud ha già lanciato un segnale, ipotizzando di spostare le esercitazioni militari con gli Usa dopo i Giochi
Un segnale in questa direzione è già arrivato da Seul, che sta ipotizzando di spostare le esercitazioni militari con gli Usa a dopo le Olimpiadi. È un segnale importante di apertura nei confronti della Corea del Nord. Pyongyang, infatti, ha sempre definito le manovre una provocazione e ha minacciato ritorsioni nel caso si fossero tenute. Di conseguenza, la Corea del Sud ha fatto un passo concreto e visibile verso la de-escalation delle tensioni. Ora la palla passa a Kim Jong-un, che dovrà decidere se raccoglierla o meno. In caso decida di rinunciare, però, dovrà in brevissimo tempo trovare nuove fonti di sostegno per il paese. Anche perché l’alleato migliore del regime, la Cina, ha espresso posizioni dure nei confronti delle ultime provocazioni e non è escluso che in futuro possa decidere anche di interrompere le forniture di petrolio. Ciò, unito all’acuirsi della crisi, metterebbe la Corea del Nord in ginocchio.
Intanto Pyongyang smentisce di stare sviluppando armi chimiche o biologiche
La Corea del Nord, comunque, nel frattempo ha smentito categoricamente di stare sviluppando armi chimiche. Pyongyang ha accusato gli Usa di aver diffuso la notizia nell’ambito del suo schema per soffocare il regime. Nella prima edizione della National Security Strategy del governo trump, infatti, era riportato che Kim Jong-un stava cercando di sviluppare armi chimiche e batteriologiche che potessero anche essere montate su missili. A riguardo l’agenzia di stampa del regime, la KCNA, ha reso noto che “Il DPRK è uno stato membro della Biological Weapons Convention (BWC). E in quanto tale mantiene la sua opposizione contro lo sviluppo, la manifattura, lo stoccaggio e il possesso delle armi biologiche”. La nazione, si ricorda nel testo, è entrata a far parte del BWC nel 1987 e le accuse Usa sono “senza fondamento”. Il loro unico scopo è “isolare” Pyongyang e giustificare le sanzioni per pressare il regime.