Obiettivo: rubare le credenziali di accesso della vittima. L’indirizzo è pre-impostato e l’utente deve digitare solo la password, che risulterà sempre errata.
La battaglia finale contro Isis a Raqqa comincerà entro poche settimane

L’artiglieria dei Marines rinforza le capacità di attacco aereo a sostegno delle SDF
La battaglia finale in Siria per cacciare Isis comincerà entro poche settimane. L’operazione Euphrates Wrath delle SDF, grazie all’arrivo sul terreno di assetti di artiglieria dei Marines Usa, potrà velocizzare le manovre e arrivare alle porte della città in meno tempo. Si tratta del primo battaglione del quarto reggimento che opererà con i partner locali, pur non avendo ruoli in prima linea. Si tratta di circa 400 militari, che si vanno ad aggiungersi agli altri 500 già presenti nel paese. Il supporto aereo, invece, continuerà a essere garantito dall’operazione Inherent Resolve, che intensificherà i raid e fornirà all’artiglieria le coordinate di attacco. L’offensiva, peraltro, recentemente ha avuto una sua prima accelerazione. Ciò grazie alla conquista totale da parte delle SDF dell’autostrada che da Raqqa porta a Deir ez-Zor. Questa era usata dal daesh come principale rotta di rifornimento tra le due aree.
Gli Usa pensano all’invio di altre unità e di una forza di riserva
Peraltro, nei prossimi giorni potrebbero arrivare in Siria ulteriori rinforzi militari Usa. Non si sa esattamente di che tipo, ma è probabile che siano assetti misti. Il loro compito sarà supportare tutte le fasi delle operazioni delle SDF contro Isis a Raqqa e non solo. Inoltre, gli Stati Uniti stanno inviando alle Forze di Difesa Siriane – e in particolare alla Syrian Arab Coalition – un carico di mezzi corazzati per il trasporto truppe. Infine, potrebbe essere schierato in Kuwait un contingente americano di “riserva” di un migliaio di soldati, pronto a intervenire contro il Daesh se necessario. L’opzione, però, non è stata ancora confermata. Una decisione in tal merito potrebbe essere presa dal presidente Trump nei prossimi giorni, anche in base a come si evolverà la situazione sul terreno.
Potrebbero essere schierati gli HIMARS, una volta che la liberazione di Mosul sarà ultimata
L’arrivo dei Marines in Siria pone una seria ipoteca sulla sopravvivenza di Isis a Raqqa, che non ha i mezzi per contrastarli. L’artiglieria, infatti, fornirà un contributo fondamentale alle SDF. Sia in fase offensiva sia difensiva contro Daesh. Le unità sono dotate di cannoni M777 howitzer da 155 millimetri. Questi, in base ai proietti utilizzati, hanno gittata massima che va dai 24 ai 36 chilometri. Di conseguenza, potranno colpire le postazioni dello Stato Islamico da distanza di sicurezza, proteggendo allo stesso tempo le truppe sul terreno. Inoltre, non è escluso che se la situazione lo richiederà, vengano schierati anche gli High Mobility Artillery Rocket System (HIMARS). Sono lanciarazzi con gittata fino a 480 chilometri. I sistemi, peraltro, si trovano già in Iraq presso la base aerea di Qayyarah, a sud di Mosul. Una volta conclusa l’operazione per la liberazione della città potrebbero perciò essere velocemente trasportati in Siria.