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Isis in Iraq ha perso solo il capo della propaganda o qualcuno più in alto?

Eliminato il multimedia operation team Isis in un raid aereo ad Al-Qaim

Isis in Iraq perde un altro dei suoi leader più importanti, quello della propaganda. La Coalizione internazionale in un raid aereo presso la città di Al-Qaim ha ucciso Ibrahim Al-Ansari. Lo ha confermato il portavoce dell’operazione Inherent Resolve, il colonnello Joseph Scrocca, che lo ha definito “un importante leader Daesh”. Il comandante jihadista era a capo di tutti gli sforzi per il reclutamento dei foreign fighters e di quelli legati all’ispirare attacchi terroristici nei paesi occidentali. Insieme a lui, peraltro hanno perso la vita anche altri 4 miliziani, il multimedia operation team di Al-Amnsari. La città si trova nella Middle Euphrates Valley, al confine con la Siria, dove si ritiene si stia riunendo la gran parte dei fondamentalisti e dei capi dello Stato islamico, fuggiti da Mosul, Raqqa e altre zone dei due paesi. L’area, infatti, secondo il Pentagono sarà lo scenario della battaglia finale contro Isis.

La perdita di Al-Ansari è un danno molto grave per Isis

Per Isis la perdita di Al-Ansari è un danno molto grave. Non solo in Iraq e in Siria, ma anche a livello globale. La sua morte mette a rischio tutta la campagna di reclutamenti e conversioni online, nonché inficia le azioni di brain-washing che Daesh sta facendo su internet per incoraggiare i simpatizzanti a condurre azioni terroristiche in occidente. Come l’attacco a Londra il 22 marzo del 2017. Peraltro, Al-Ansari potrebbe non essere stato solo il capo della propaganda jihadista. Ma anche il numero due dello Stato Islamico. E cioè il luogotenente di Abu Bakr al-Baghdadi. Quando il Califfo divenne tale, il suo vice si chiamava Numan al-Zaydi. Questo aveva diversi pseudonimi tra cui Abu Ibrahim al-Ansari, Abu Sulayman al-Nasser e Al-Nasser Lideen Allah Abu Sulayman.

Su chi fosse Al-Ansari c’è un’ipotesi alternativa

Al-Ansari (al-Zaydi), allora ministro della Guerra, è stato ucciso il 25 febbraio 2011 dagli iracheni. Nonostante ciò, il capo Isis nel 2014 era ancora identificato come ministro della Guerra e si speculava sul fatto che potesse essere stato ferito. Il dicastero fu poi abolito e ricostituito solo recentemente (ha affiancato il Consiglio Militare) con a capo Gulmurod Khalimov, ex colonnello delle forze speciali in Tagikistan. Questo, è considerato anche uno specialista nella propaganda e nei reclutamenti. Come Al-Ansari, sparito negli ultimi anni dai radar. Le ipotesi sono 2: o è morto realmente anni fa e il comandante Daesh ucciso nei giorni scorsi è un omonimo. Oppure la sua esistenza è stata tenuta nascosta. A proposito c’è chi ipotizza che ciò sia avvenuto in quanto sarebbe il successore di al-Baghdadi. In entrambi i casi è stato neutralizzato un terrorista molto pericoloso. Soprattutto per l’Occidente.

Un’analisi che fornisce una tesi alternativa su chi potesse essere Al-Ansari

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