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Isis alza il tiro contro la Russia. 2 attacchi in Astrakhan in 48 ore

In Astrakhan 2 poliziotti uccisi martedì e 3 membri della Guardia Nazionale feriti giovedì

Isis incrementa le sua attività contro la Russia. La branca media del Daesh ha rivendicato l’uccisione di 2 poliziotti e il ferimento di 3 membri della Guardia Nazionale ad Astrakan. La zona si trova nell’area meridionale della Federazione. Lo ha fatto con un proclama sul web. Nel messaggio si legge che le vittime sono state causate in 2 attacchi separati. Uno avvenuto martedì e l’altro giovedì. Il primo episodio ha visto gli aggressori, presumibilmente 4, provocare un incidente stradale come diversivo e poi sparare sugli agenti intervenuti. Lo riporta l’agenzia Interfax. Non ci sono, invece, dettagli sul secondo. Gli investigatori, però, ritengono che possa trattarsi dell’opera dello stesso commando di killer. A proposito, la polizia ha chiesto alla popolazione locale di prestare massima allerta e di avvisare le autorità in casi di qualsiasi situazione sospetta.

San Pietroburgo: Jalilov potrebbe non essersi fatto esplodere volontariamente

La prima delle due azioni di Isis ad Astrakhan, peraltro, è avvenuta a sole 24 ore dall’attacco terroristico a San Pietroburgo. Anche questo è stato attribuito al Daesh, ma non ci sono ancora conferme definitive o rivendicazioni ufficiali. A proposito si indaga per ricostruire cosa è accaduto e chi è il mandante. Tra le varie teorie ce ne è una secondo cui il presunto attentatore, il cittadino russo di origine kirghisa Akbarzhon Jalilov, potrebbe non essersi fatto esplodere volontariamente. Il giovane avrebbe dovuto collocare le due bombe in altrettante stazioni della metropolitana, ma qualcosa o qualcuno ha attivato preventivamente l’ordigno che trasportava. Probabilmente, in quest’ultimo caso, per aumentare l’effetto “stampede” generato dal panico e causare più vittime possibili.

I legami di Jalilov. Tra le ipotesi l’affiliazione a Katibat al Tawhid wal Jihad (KTJ), vicina a Jabhat al-Nuṣra

Intanto, i Servizi di Sicurezza Federali (FSB) russi in mattinata hanno arrestato 3 persone a San Pietroburgo, sospettate di avere legami con Jalilov. I tre sono stati bloccati in un appartamento a Tovarisheskiy Avenue, in cui sono stati rivenuti esplosivi simili a quelli usati nell’attentato alla metropolitana. Sembra anche sia stato necessario l’intervento degli artificieri, in quanto nella casa c’era un ordigno. Gli ultimi arresti si aggiungono ai 6 effettuati ieri dall’FSB. Sono tutte persone provenienti dall’Asia Centrale, che avevano avuti contatti recenti con l’attentatore. Si indaga anche sulla sua ipotetica appartenenza a Isis. È noto che fosse stato radicalizzato da poco, ma non si sa per conto di chi. Tra le varie ipotesi, c’è anche quella che facesse parte del gruppo Katibat al Tawhid wal Jihad (KTJ). Opera nel nord della Siria ed è prevalentemente formato da uzbeki. È alleato di Jabhat al-Nuṣra (Fronte al-Nusra), è antagonista del Daesh. Ciò spiegherebbe la timida reazione dello Stato Islamico sull’attentato.

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