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Isis, al-Baghdadi ha le ore contate. È stata rilevata la sua posizione

Pronta un’operazione delle forze speciali per eliminare il Califfo

Abu Bakr al-Baghdadi, il leader di Isis, ha le ore contate. Lo hanno confermato ufficialmente le forze irachene che conducono l’operazione per liberare Mosul dal Daesh. Il portavoce del Comando per le operazioni speciali locali, Yahya Rasul Zubaidi, ha riferito che il Califfo è stato individuato e che i suoi movimenti vengono seguiti attentamente. L’obiettivo è trovare la sua esatta posizione per lanciare immediatamente un attacco per eliminarlo o catturarlo. Per ovvie ragioni non sono stati forniti ulteriori dettagli, ma sembra che questa volta le forze locali siano davvero vicine al capo dello Stato Islamico. Da alcune ore, infatti, alcune unità di forze speciali sono in stato di massima allerta, pronte a muovere appena ricevuto l’ordine. Ai commandos si aggiungono assetti aerei e di supporto. Ciò per non lasciare aperta nessuna finestra che potrebbe portare a una sua eventuale fuga.

Intanto a Mosul sono stati eliminati altri 3 comandanti Isis

Intanto, mentre al-Baghdadi è monitrato 24 ore su 24, i caccia iracheni hanno eliminato altri 3 comandanti Isis a Mosul. I raid sono avvenuti nel quartiere di al-Jadida, appena ripreso dalle forze locali. I 3 capi Daesh uccisi sono Mohamed Fathy al-Jubouri, uno dei vertici dello Stato Islamico nella zona Ovest della città; il suo luogotenente Ahmed Nawwaf al-Jubouri e Abu Anas al-Jubouri, tra i responsabili della squadra di attentatori suicidi (shahid). Con la loro morte si riduce ulteriormente la capacità di coordinamento offensiva e difensiva di Isil nel quadrante. Già sotto forte pressione a seguito dell’offensiva in corso da parte dei militari locali. Questa, peraltro, si incrementerà ulteriormente grazie alla recente conquista del terzo ponte (su 5 totali): l’Iron Bridge, che collega direttamente la Città Vecchia con la zona est di Mosul.

I movimenti di al-Baghdadi sono sotto stretta osservazione, non si vogliono correre rischi

Per quanto riguarda al-Baghdadi, comunque, le forze irachene non vogliono correre rischi. Ecco perché, nonostante la sua posizione sia stata individuata, non sono ancora intervenute. Come nel caso dell’eliminazione di Osama bin Laden, si aspetta di avere informazioni più sicure e circostanziate. La sua morte, infatti, è un tassello fondamentale nella lotta contro Daesh. Non solo in Iraq, ma in tutto il mondo. Dalla Siria alle Filippine. Se il Califfo dovesse essere ucciso, si verrebbe a rompere l’esile filo che ancora lega i jihadisti e la situazione imploderebbe, con scontri aperti tra fazioni rivali e fughe di massa dai teatri di battaglia. Soprattutto dei foreign fighters. Questi non avrebbero più stimoli a combattere per qualcuno che era imprendibile e invincibile. Ma che invece si è dimostrato vulnerabile, come tutti gli altri.

 

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